Cronaca

SCOMUNICANDO – Narrazioni di Aprile

L’editoriale fotografico come forma di racconto

Continua il nostro viaggio attraverso le immagini, un percorso editoriale che sceglie la fotografia non come semplice complemento del testo, ma come cuore pulsante della narrazione.

Da sempre parole e immagini convivono, si cercano, si rafforzano.

Ma in questo esperimento che si rinnova mese dopo mese sulle pagine social del nostro giornale, il paradigma si rovescia: non è la parola a guidare l’immagine, bensì l’immagine a parlare per sé, a scrivere da sola la propria storia.

Le copertine di Scomunicando, pubblicate nel corso di aprile, incarnano questa filosofia con forza e coerenza. Non si tratta di semplici “foto di cronaca” o di illustrazioni a margine di un titolo. Sono fotografie pensanti, che suggeriscono più di quanto mostrano, che evocano domande più che offrire risposte. Ogni scatto diventa un editoriale visivo: un gesto, un dettaglio, un’inquadratura che accende pensieri, che invita alla riflessione, che incide sull’attualità come un’opinione scritta con la luce.

In questo processo, lo spettatore non è più spettatore. È lettore, interprete, co-autore. L’editoriale fotografico non racconta in modo univoco: lascia spazio, genera possibilità, stimola letture differenti. Un primo piano rubato durante una manifestazione, un volto segnato dal tempo, un’insegna che svetta tra le rovine… ogni immagine è un’opera aperta, un varco sul mondo.

Come recita la citazione che accompagna il nostro progetto – “Si tratta di catturare l’attimo e includere tutto ciò che ha intorno” – la fotografia non è mai soltanto uno sguardo sul presente. È un invito a fermarsi, a guardare con attenzione, a dare voce all’invisibile, a raccontare ciò che spesso sfugge alle parole.

E così, anche nel mese di aprile, le nostre copertine si sono fatte racconto: scatti che non illustrano, ma pensano, che non mostrano, ma suggeriscono. Immagini capaci di contenere dentro di sé la densità di una cronaca, la forza di un’opinione, la delicatezza di una poesia.

Questo è il nostro modo di raccontare: con le immagini che parlano, con la realtà che si fa visione, con la fotografia che diventa scrittura.

Perché ogni scatto è un frammento di memoria, una denuncia silenziosa, una speranza in forma visiva. E il nostro compito – come narratori – è semplicemente quello di lasciarle spazio. Di lasciare che siano le immagini a scrivere il mondo.

poi abbiamo anticipato i tempi:

da leggere e rivedere

Redazione Scomunicando.it

Recent Posts

A MILANO – Spazio Danza Academy di Capo d’Orlando con Roberto Bolle: emozioni e successi a OnDance 2025

Per il quarto anno consecutivo, Spazio Danza Academy ha portato il nome di Capo d’Orlando…

1 ora ago

NASO – Camionista punto da un calabrone salvato dal Dott. Giuseppe Pruiti: «Ha fatto un miracolo»

In un tempo in cui le cronache raccontano troppo spesso episodi di malasanità, da Naso…

2 ore ago

NASO – Inaugurata la Panchina Lilla

Un segno di speranza e consapevolezza contro i disturbi alimentari (altro…)

2 ore ago

IERI SERA A TINDARI – Tra “Festa” e Sacralità

Le foto di Natale Arasi (altro…)

8 ore ago

AD ACQUEDOLCI – La piazza rompe il silenzio: arte, musica e denuncia civile per Gaza e martedì l’incontro con Mazzeo

Il 4 settembre. E martedì 9 settembre, ore 18:00 ci sarà l'incontro con l'attivista dei…

10 ore ago