Categories: Cronaca Regionale

SCOPPOLE – Ponte sullo Stretto – Il “NO” del Genio Civile al progetto

“Se opere infrastrutturali dovranno realizzarsi nel nostro territorio, le stesse devono innanzitutto mitigare, attenuare, incrementare il grado di sicurezza dello stesso territorio e giammai aumentarne le criticità”.

Con queste testuali parole si chiude la nota del Genio Civile di Messina, indirizzata all’ufficio dei diretti collaboratori del Ministro delle Infrastrutture Altero Matteoli, perché venisse presentata al tavolo della Conferenza dei servizi, svoltasi, in prima seduta, lo scorso 10 novembre, ed aggiornata, secondo indiscrezioni, a prima della fine del mese, per le determinazioni conclusive.

Eurolink, general contractor per la progettazione e realizzazione del Ponte sullo Stretto di Messina, aveva trasmesso il progetto definitivo dell’opera, pervenuto all’Ufficio di via Saffi il 21 settembre, affinché venisse esaminato “per quanto di specifico interesse”, assegnando un termine perentorio di 60 giorni.

Appare evidente, a questo punto, che alla già nota anticipazione della conferenza rispetto al termine fissato per la presentazione delle osservazioni da parte di privati ed associazioni, si debba aggiungere anche quella riguardante l’acquisizione dei pareri degli uffici competenti, tenendo conto che la nota, datata sul foglio 1 settembre 2011, era stata inviata a ben 20 indirizzi di enti ed uffici affinché si esprimessero in merito.

Tranne che, ad eccezione del Genio Civile, la stessa sia stata acquisita da questi ultimi a tempo di record.

Ma al di là delle “premure” burocratiche di Roma (almeno fino all’insediamento del prossimo Governo e quindi del “rinnovato” CIPE), la circostanza che ci riguarda molto da vicino e che sgombera il campo da ogni dubbio (per chi ne avesse ancora o se mai ce ne fossero stati) sulle incidenze negative della mega opera sul territorio di Messina, è sicuramente il parere espresso dal Genio Civile, a seguito dell’istruttoria eseguita al suo interno dal Coordinamento Geologia ed Assetto Idrogeologico.

Prima della Conferenza dei Servizi fissata a Roma per il 10 novembre, se ne era svolta un’altra a Palermo presso l’Assessorato Regionale Territorio e Ambiente, alla presenza di rappresentanti di Eurolink e della Stretto di Messina S.p.A., proprio per raccogliere, in un’unica soluzione e nel più breve tempo possibile, tutti i pareri e le osservazioni da parte di uffici, amministrazioni ed enti regionali.

Ed è proprio in quella sede che l’Ufficio messinese, rappresentato dall’ingegnere capo Gaetano Sciacca, ha sollevato tutte le questioni di propria competenza, che nella fattispecie ruotano intorno a problematiche ben note ma che nessuno, evidentemente, finora, riguardo la questione Ponte, aveva voluto mettere nero su bianco: l’andamento di una faglia pericolosa, gli attraversamenti delle fiumare, la prioritaria ed indispensabile messa in sicurezza dei bacini idrografici con adeguate opere di presidio, la fragilità idrogeologica del territorio che registra eventi alluvionali ravvicinati, la consistenza dei terreni lungo i versanti interessati dai lavori, la non condivisione delle scelte circa la localizzazione dei “siti di recupero ambientale”, l’antropizzazione degli alvei ridotti a strade, e tanto altro ancora.

“Vanno chiariti gli elementi che hanno permesso di determinare, in maniera esatta, l’andamento della faglia, diretta tangente il Pantano Grande, che interseca il viadotto Pantano in prossimità di una delle sue pile”, dice il Genio Civile, riguardo la problematica di natura geologica per eccellenza, che investe la città dello Stretto.

Visti gli eventi alluvionali degli ultimi tempi, e la linea di condotta intrapresa da anni dall’ufficio sull’argomento, è dettagliata l’osservazione che fa sulla previsione di specifiche infrastrutture correlate: “Non si tiene conto, nelle opere di attraversamento delle numerose fiumare, della particolare fragilità idrogeologica del messinese che è stato di recente (2007, 2008, 2009, 2010, 2011) più volte coinvolto da eventi alluvionali di eccezionale intensità e drammaticità con perdite di vite umane”, si scrive nella nota.

“Peraltro, tali interventi di attraversamento delle fiumare – prosegue il documento – risultano disgiunti da una complessiva, necessaria ed indispensabile messa in sicurezza del sotteso bacino idrografico”, precisando che “nelle fiumare messinesi, tutte caratterizzate da elevata pendenza dell’alveo, (..) si sono registrati, in concomitanza dei citati eventi pluviometrici intensi e duraturi, notevoli quantitativi della portata solida, alimentata dalle centinaia di colate di fango e detriti, che si sono mobilizzate dai versanti (…) e successivamente confluite nelle principali aste torrentizie”.

Per cui, vanno previste “adeguate opere di presidio e messa in sicurezza per ciascun bacino idrografico sotteso dalle fiumare attraversate”, con interventi, precisa il Genio Civile, “mirati alla mitigazione del rischio nelle aree, peraltro, classificate a pericolosità e a rischio idraulico riportate nel PAI”.

Nel progetto vengono definiti “siti di recupero ambientale”, ma all’atto di spiegare in cosa consistono realmente, è doveroso chiamarle col loro nome: discariche di inerti provenienti dagli sbancamenti.

Il Genio Civile, ovviamente, nel rispetto del lessico specificatamente tecnico, sulla definizione, non obietta nulla, ma lo fa, eccome, sulla scelta dei siti individuati “nell’ambito di strette ed incassate vallecole solcate da tratti stradali delle fiumare e costituite dai terreni che sono Formazione delle sabbie e ghiaie di Messina”.

E qui, stando alla definizione, per spiegarne l’accezione in campo geologico, non occorre sfogliare alcun dizionario scientifico, ma basta ricordare cosa viene giù sulle strade e nei tombini, ogni volta che piove, ostruendo tutto: si tratta di “terreni granulari non coesivi e quindi facilmente erodibili”.

Non a caso, aggiunge l’ufficio, “i suddetti siti ricadono o su aree in cui a valle sono presenti arterie stradali (es. Panoramica dello Stretto) o aree in cui è presente un più o meno fitto grado di urbanizzazione con edifici e case”.

Ed allora ci si chiede, viste le acclività, la natura del terreno, e la conseguente difficile viabilità, come si fa ad accedere a tali zone: “Non vengono indicate le piste di servizio che consentono, in sicurezza, il raggiungimento dei siti”, fa notare il Genio Civile.

Tali siti, a loro volta, necessitano di accorgimenti riguardo il sistema di convogliamento e raccolta delle acque, il cui “recapito finale, avviene lungo i cosiddetti alvei – strada, che, come è stato anche di recente accertato, sono una delle principali cause di danni a persone e cose”.

Questa è, sostanzialmente, la posizione del Genio Civile espressa in ambito regionale.

Ma il documento presentato a Palermo, già ricco di analisi ed indicazioni che di fatto dovrebbero incidere in modo determinante sull’iter per la realizzazione della mega – opera, nell’ambito del dibattito, si arricchisce di ulteriori elementi.

Ed è così che il parere del Genio civile, trasmesso al Ministero delle Infrastrutture, riporta ulteriori dettagli che riguardano il rapporto tra torrenti e viabilità, in un quadro cittadino già fortemente problematico, e che in virtù del Ponte si complica ulteriormente. Come dire: non se ne sentiva il bisogno.

“Lungo gli assi viari Annunziata, Papardo, ed Europa verranno indirizzati gran parte dei mezzi gommati pesanti di cantiere, e tali assi, essendo alvei tombinati, presentano due ordini di problemi, di cui uno di carattere prettamente strutturale, ed il secondo idraulico: la capacità di contenere gli eventi di piena in caso di precipitazioni a carattere eccezionale quali bombe d’acqua”.

 

Ed avverte ancora l’ufficio: “I torrenti da tempo coperti sono costituiti da impalcati che vanno preventivamente verificati ai fini statici, trattandosi, altresì, di infrastrutture strategiche ai fini di protezione civile”.

Ma non basta, perché, prosegue, “gli stessi sono da ritenere, già da ora, carenti dal punto di vista manutentivo, e conseguentemente, un loro ulteriore utilizzo, dovuto ad incremento dei carichi dei mezzi pesanti dei cantieri, ne potrebbe irrimediabilmente compromettere la stabilità”.

Ma per tali manufatti i problemi dal punto di vista statico, non sono, ovviamente, isolati, poiché sono contestuali a quelli di carattere idraulico ed idrogeologico: “In relazione alla valenza strategica che gli stessi assi rappresentano, e considerate le precarie condizioni dei bacini sottesi ai cosiddetti torrenti – strada, si ritiene indispensabile una loro complessiva messa in sicurezza”.

Sono fin troppo chiari, quindi, gli intendimenti dell’ufficio, riguardo l’utilizzo viario dei torrenti coperti cittadini.

E restando sull’argomento, in coda alla nota, il Genio Civile ribadisce poi una situazione che in città è sempre all’ordine del giorno, giudicando come “una scelta inopportuna e peraltro in evidente contrasto con una sensibilità ambientale che si è oramai consolidata”, quella rappresentata, più volte, come esigenza da parte del Comune di Messina di “cementificare ulteriormente il territorio, e nel caso specifico di coprire i torrenti Papardo e Annunziata, ritenendo di risolvere i problemi viari che affliggono la città, nonostante i recenti tragici eventi che stanno interessando l’intero nostro territorio (partendo da Giampilieri, fino alle alluvioni di Genova)”.

La posizione del Genio Civile è, pertanto, chiara, e lo stesso “resta a disposizione per ulteriori chiarimenti a riguardo”.

Eurolink ha, così, richiesto un parere, e questo è prontamente approdato nelle sedi preposte.

Adesso, se è vero che il Ponte sullo Stretto rientra nelle “opere strategiche” regolamentate dalla “legge obiettivo”, è altrettanto vero che il Genio Civile di Messina, tra l’altro, dal gennaio del 2010, è tra i soggetti attuatori degli interventi finalizzati alla mitigazione del rischio idrogeologico nelle zone colpite dall’alluvione del 1° ottobre 2009, e rileva, quindi, giorno per giorno, realtà e criticità del territorio che non possono essere disattese a cuor leggero.

Ma tra le altre cose, purtroppo, occorre fare sempre più spesso i conti con comportamenti fondati sull’indifferenza e l’irresponsabilità.

Corrado Speziale

admin

Recent Posts

OLIVERI – Nino Vitale nominato Commissario della Dc

Nino Vitale nominato Commissario della Sezione della Democrazia Cristiana. La nota del Segretario provinciale del…

3 ore ago

GIORGIO ARMANI – Il ricordo, nella grafica di Antonio Morello

 il genio silenzioso che ha ridefinito l’eleganza (altro…)

3 ore ago

PATTI – Il Movimento “Patto per Patti” affonda il colpo: “Quattro anni persi, città senza guida né visione”

Patti non cresce, non si rilancia, non sogna più. A dirlo senza mezzi termini è…

3 ore ago

LUCI E OMBRE SUL PNRR – A Capo d’Orlando il bilancio a un anno dal termine

Dal convegno promosso da Quater Srl la certezza: nessuna proroga, i progetti vanno chiusi entro…

4 ore ago

IL FURTO AD ANTENNA DEL MEDITERRANEO – Arresti domiciliari per un 24enne

E’ stato ristretto agli arresti domiciliari l’autore del furto perpetrato ai danni della nostra emittente…

10 ore ago

TRA CLOUD E MOBILE BANKING – L’importanza di scegliere siti sicuri

TRA CLOUD E MOBILE BANKING - L’importanza di scegliere siti sicuri

10 ore ago