In questo contesto, “la scuola con i suoi dodici plessi ubicati nei centri maggiori, risulta l’unica agenzia educativa – afferma la dirigente – l’unica finestra verso l’esterno per tanti giovani che spesso appaiono demotivati, privi di stimoli e con pochi modelli positivi da imitare” – e continuando – “In una realtà così articolata, l’istruzione e la formazione in senso lato, diventano risorse strategiche per lo sviluppo personale, in un contesto che deve determinare la riduzione degli squilibri sociali e territoriali specie nelle realtà definite a rischio”.….. Tortorici, lo è.
In quest’ambito, un tempo definito “la valle dell’ingegno”, il territorio è a rischio di micro e macro criminalità e di conseguenza marginalità e devianza.
Un vero e proprio impegno, una formula, che in questi anni è divenuta di successo e che è diventata possibile e concreta “investendo in un percorso che, partendo dalla prima infanzia, concorra a definire un modello di Lifelong learning ovvero un processo di formazione per tutto l’arco della vita”.
La consapevolezza che l’istruzione prescolare è probabilmente il fattore più importante per combattere la trasmissione delle situazioni di marginalizzazione e devianza da una generazione all’altra, e per ridurre il fenomeno della dispersione scolastica, oltre a costituire l’investimento dal rendimento più elevato ha permesso al modello scolastico attuato a Tortorici nell’ultimo lustro a sviluppare azioni di recupero dei minori a rischio è tanto più efficace quanto più precoce è l’intervento.
“L’obiettivo che mi sono prefissata – sottolinea la Larissi Bollaci – sin dal mio insediamento è stato quello di rendere la mia scuola funzionale, efficiente e pronta a rispondere alle esigenze dell’utenza rendendola una realtà viva che stimola alunni e docenti a fare sempre meglio e che coinvolge i genitori e gli altri soggetti del territorio”.
Una strada non facile e che ha visto la scuola operare su vari fronti.
“E’ stato necessario coinvolgere fortemente alunni e genitori per far comprendere loro il valore della scuola, l’importanza del rispetto delle regole e della disciplina, che devono caratterizzare ogni organizzazione; stimolando al tempo stesso la creazione di una coscienza dell’appartenenza ad una istituzione che a poco a poco hanno sentito sempre più vicina – e continuando – L’identità scolastica si rafforza attraverso la formulazione e l’accettazione delle regole della classe, del gruppo, della scuola: gli incarichi e i ruoli organizzativi per tutti gli allievi, a rotazione, infatti, favoriscono il senso di autonomia e responsabilizzazione e contribuiscono a ridurre il fenomeno dell’assenteismo e dell’abbandono scolastico”.
A questi risultati si arriva elaborando contenuti e metodi, che pur rispondendo a normative nazionali elastiche, vengano incontro alla cultura giovanile che spesso è ignorata se non contrastata.
“Sono piccole soluzioni che, in ultimo, hanno determinato grandi risultati – afferma soddisfatta la dirigente – l’adozione della divisa scolastica ed il coinvolgimento di tutti gli alunni per la composizione dell’inno della scuola sono solo alcuni esempi di questo modo di operare che coinvolge fattivamente tutti i ragazzi”.
Così in questa scuola si sono avviati i progetti di drammatizzazione, di recupero delle tradizioni, del baby sindaco che ogni anno impegna attivamente gli alunni della scuola che diventano parte attiva della vita politica del comune di Tortorici – a volte come ente distratto da altre problematiche non sempre presente e tempestivo a fare fronte alle impellenze ed alle richieste che vengono dal mondo della scuola sia come istituzione che come popolazione\famiglia radicata sul territorio –; di Legalità, realizzati in collaborazione con le forze dell’ordine, le personalità impegnate nella lotta alla criminalità, e le associazioni antiracket.
“Tutto questo – dice la Bollaci – fa parte di un ampio disegno che tende a coinvolgere l’intera popolazione di Tortorici offrendole la possibilità di ottenere specializzazioni o abilità utili o necessarie nella vita di tutti i giorni cosi come in quella professionale e lavorativa”.
In tutto questo – sottolinea la dirigente – gli insegnanti giocano un ruolo cruciale nel sostenere le esperienze d’apprendimento dei giovani e degli adulti e sono attori chiave per lo sviluppo dei sistemi educativi. La professione docente, che s’ispira ai valori dell’inclusione e alla necessità di alimentare il potenziale di qualsiasi individuo in apprendimento, esercita un’influenza importante sulla società e svolge un ruolo vitale nel promuovere il potenziale umano e nel forgiare le future generazioni. Per questi motivi, l’Unione Europea considera il ruolo dei docenti, la loro formazione continua e lo sviluppo delle carriere come elementi chiave prioritari
Senza la professionalità ed il supporto attivo dei miei docenti, certamente non avrei potuto raggiungere questi risultati è a loro, ai miei docenti, che va il mio sentito ringraziamento”.
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