Sabato 25 novembre 2017 in occasione della giornata mondiale contro la violenza sulle donne, nel plesso di Torrente Forno dell’ IIS Merendino di Capo d’Orlando è andata in scena la rappresentazione de “il Sogno di Ipazia”.
L’opera teatrale tratta dal testo di Massimo Vincenzi che prende vita da questo copione, racconta l’ultimo giorno di Ipazia, fisica, matematica e filosofa dell’antica Grecia: dal suo risveglio al mattino, seguito dall’uscita di casa per recarsi alla sua scuola, sino all’aggressione e alla morte. L’interpretazione è stata molto intensa e appassionante. Gli studenti del Merendino sono stati coinvolti emotivamente dalla pièce e hanno dimostrato grande interesse per la tematica affrontata.
Sono stati letti anche due brani dal libro di Serena Dandini “Ferite a morte”. Un ringraziamento va fatto alle protagoniste che hanno dato vita alla rappresentazione Donatella Ingrillì che ne ha curato anche la regia, Rosetta Casella che l’ha ideata, Cinzia Conti Nibali, Cinzia Cortolillo, Linda Fregapane, Dafne Ieni, Daniela Trifilò e alla voce narrante Dario Ieni. Bravi gli studenti dell’ IIS Merendino che hanno mostrato grande sensibilità e attenzione nei confronti di un problema come questo e ai docenti che hanno organizzato la pièce. Un ringraziamento va alla Preside del Merendino la Dott.ssa Bianca Fachile che con questa iniziativa sottolinea l’importanza della giornata istituita ufficialmente con la risoluzione 54/134 del 17 Dicembre nel 1999 dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite per sensibilizzare tutti circa questo argomento e per non lasciare sole le vittime di violenza.
La violenza sulle donne è un argomento di estrema attualità: giornalmente si sentono storie di donne maltrattate sia fisicamente che psicologicamente. Il tema è stato trattato e affrontato con una particolare cura perché la sensibilizzazione su questo argomento, deve partire dai più giovani e quindi dalla scuola. Anche l’Istituto d’Istruzione Superiore F.P. Merendino con i suoi studenti e docenti, ha con cura lasciato le sue Scarpe Rosse: “strappate dal piede di chi avrebbe potuto portarle e che invece è stata ammazzata. Scarpe rosse che con la loro vuotezza urlano tutto lo strazio, la vergogna, la paura e la condanna di chi non può e non vuole far finta di non vedere”.
Ufficio Responsabile Comunicazioni Esterne – Prof. Daniele Bevacqua
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