Polveroni, denuncie e polemiche d’agosto sono quelle che hanno investito Giuseppe Lazzaro, e la sua testata giornalistica.
Lui giornalista che spesso ha suscitato polemiche con i suoi articoli, questa volta va oltre e scivola sulla classica buccia di banana.
Infatti l’avvocato Vincenzo Amato aveva mandato in redazione un comunicato nel quale si sottolineava l’appoggio, a Gioiosa Marea, di una fascia politica-sociale a Rosario Crocetta per le prossime elezioni regionali.
La mail viene pubblicata e postata sulla rete, e qui si scatena il finemondo con l’intervento di tanti ed anche di Rosario Duca, presidente dell’Arcigay di Messina, che indignato, anticipa la volontà di mettere in atto azioni a tutela della comunità LGBT Messinese.
Ma sono tanti i comunicati che nelle ore successive alla pubblicazione di Amato si susseguono in un’afosa giornata preferragostana.
Lazzaro, ribatte ai post, non sempre risposte convicenti, incalzato da Duca, la frittata è fatta, ma alla fine arrivano le scuse ufficiali e pubbliche che sembrano metterci in pezza (ma non sembra così semplice anche dai nuovi commenti dell’avvocato Amato. Poi Lazzaro pubblica il “famigerato” comunicato stampa gioiosano.
Tanto rumore per nulla.
Ma nulla viene a caso.
Questo il testo delle scuse di Lazzaro:
“Prendo atto di avere commesso una leggerezza con una mail privata inviata, in risposta ad un comunicato, dell’avv. Vincenzo Amato.
Ho citato il sito Gl Press che guido ma non avrei mai pubblicato qualcosa contro i gay, ci mancherebbe altro.
Chiedo scusa per i toni utilizzati nella mail privata, origine di una diatriba politica con il sig. Amato.
Chiedo scusa alle associazioni gay, al presidente Duca e anche all’on. Crocetta, citato dal sig. Amato.
Ribadisco che ammiro l’on. Crocetta per il suo impegno nella lotta alla mafia (ma questo l’ho sempre pensato), tra l’altro ho anche pubblicato, da poco e doverosamente, il comunicato che il sig. Amato mi aveva inviato.
E confermo che sono orgoglioso di avere, tra i miei amici, un gay che vive nel mio paese e persona di grande intelligenza, preparazione e cultura”.
Giuseppe Lazzaro
Tra le prese di posizioni ufficiali da segnalare il comunicato del SEL NEBRODI:
A seguito del grave atto di omofobia perpetrato ad opera della testata giornalistica GLpress nei confronti del candidato alla presidenza della Regione Rosario Crocetta, Il Circolo SEL Pier Paolo Pasolini esprime piena solidarietà a quest’ultimo.
Si tratta di un episodio d’indubbia gravità ed, in quanto tale, assolutamente da condannare.
L’omofobia è assenza totale di cultura, uno di quei “mali moderni” fatto d’ingiustificata intolleranza e generatore d’odio.
Non si può non rilevare, poi, come l’atto in questione sia doppiamente lesivo dei diritti garantiti dalla nostra Costituzione e doppiamente discriminatorio in quanto portato avanti da chi si assume di gestire un mezzo d’informazione e ne trasgredisce le regole basilari tradendo al contempo la funzione fondamentale che un mezzo d’informazione deve svolgere.
L’episodio ha palesato a tutti il peggio della nostra società: una società, vale a dire, incapace di rispettare i diritti e le scelte altrui; una società intollerante e “chiusa”; una società in cui l’informazione viene gestita arbitrariamente, in cui le notizie vanno diffuse dopo un’odiosa selezione, a nulla valendo il principio intangibile della libertà d’espressione.
Quanto accaduto, rispetto all’atto compiuto dal Sign. Giuseppe Lazzaro responsabile di GLPress, giornale online (sperando di non sbagliare la definizione sul servizio offerto dal sito) riguarda da vicino i Giovani Democratici dei Nebrodi e il gruppo “Messina per Crocetta Presidente.
Ci sentiamo parte in causa, vista l’organizzazione dell’evento di giorno 20 Agosto, nel quale Rosario Crocetta, candidato alla Presidenza della Regione Sicilia, sarà ospite di GD e gruppo “Messina per Crocetta Presidente” a Gliaca di Piraino.
A noi è toccato sentirci rispondere, qualche ora prima rispetto all’accaduto di cui tanto si parla, alla nostra pubblicazione di locandina e testo dell’evento sulla pagina di facebook di glpress: “glpress non è un cesso in cui scaricare le vostre notizie..” o qualcosa del genere.
Dichiariamo profondo sdegno per l’accaduto su cui non è necessario aggiungere altro e risulta complicato credere alle scuse e al retrofront che sta “girando” in rete. Troppo semplice. Troppo ovvio. Surreale.
Chi di dovere si rivolgerà a chi di dovere per i dovuti provvedimenti nei confronti di questo pseudo giornalista. Al contempo crediamo che questo “commentare” sul social network non serva. Anzi sia deleterio!
Tronchiamo la discussione sul nascere.
Questo signor nessuno va ignorato! E’ in cerca di visibilità gratis, nel bene o nel male. Non facciamogli questo regalo. Confidando nella sensibilità e nel buon senso di tutti, invitiamo tutti a cambiare argomento. E discutere di cose più importanti.
Sciacalli, omofobi per “pura convenienza mediatica” e informatori malsani non lo sono. Almeno a nostro avviso.
Ecco perché era doveroso esprimersi (troppo interessati alla cosa per non farlo) ma forse meglio non farlo (niente visibilità gratis per questo pseudo informatore).
Facciamo notare, infine, come queste forme di garanzia siano valide a prescindere dal fatto che si voti il candidato o che, come noi (e a quanto pare il giornalista), non lo si voti , e come pertanto la risposta omofoba lo squalifichi, se ci fosse ancora dubbio, oltre che dal punto di vista professionale anche da quello umano.
Vincenzo Amato, certamente protagonista indiretto della vicenda, poco fa ha scritto:
“ritengo che le scuse di Lazzaro siano solo di facciata perchè è diffcilile pensare che chi scrive quelle cose non le abbia connaturate alla cultura che lo caratterizza. Dispiace inoltre che ancora ci siano correnti culturali che affermano che è meglio non dare importanza a questi fatti perchè si da risalto. Questa concezione appartiene alla cultura dello struzzo e cioè di quella che afferma che è meglio mettere la testa sotto la sabbia in modo tale che i problemi non si affrontino e così facciamo finta che non esistono”.
Centinaia i commenti diretti ed indiretti su facebook, tra questi quello di Basilio Scaffidi che sottolinea “ultimamente assistiamo ad atteggiamenti di più o meno velato razzismo, se non, addirittura, ad autentiche dichiarazioni xenofobe, omofobe e via dicendo…non mi riferisco solo alle prese di posizioni nette, ma anche ai commenti con i quali si fanno discriminazioni o si trattano con sufficienza persone di nazionalità straniera.
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