SECONDE CASE IN ITALIA – La riscossa del Mediterraneo

Calabria in forte crescita, Siracusa la città più richiesta dagli investitori esteri su Gate-away.com. Circa il 30% dei cognomi degli potenziali acquirenti americani ha origini italiane.
Mare, sole e clima sempre mite sono le caratteristiche delle città costiere del sud, così apprezzate all’estero. Secondo i dati elaborati da Gate-away.com, il portale immobiliare italiano dedicato esclusivamente agli stranieri che cercano una seconda casa in Italia, Siracusa conquista il podio delle città più richieste in assoluto. Gli americani sono i più agguerriti in questa caccia alla seconda casa nel bel paese: la città siciliana, infatti, si piazza al primo posto della loro classifica dedicata alle località più ricercate. Ma dimostrano un forte interesse anche per la vicina Calabria: Scalea, infatti, conquista il secondo posto delle preferenze made in Usa.
Rispetto all’anno passato, la Calabria triplica il numero delle richieste di immobili in arrivo su Gate-away.com nel primo bimestre 2016 e la Sicilia continua a crescere molto (+42,4%), mantenendo un tasso sostenuto.
La top five dei Paesi da cui arrivano più istanze vede gli Stati Uniti al primo posto sia per la Sicilia (16,34%) che per la Calabria (27,29%). E mentre Regno Unito (12,63%), Francia (12,16%), Germania (6,87%) e Belgio (6,04%) completano la lista per la Sicilia, le carte si mischiano per la Calabria che vede al secondo posto il Belgio (10,74%), seguito da Germania (10,29%), Regno Unito (9,17%) e Canada (6,71%).
Solitamente gli statunitensi preferiscono acquistare una casa indipendente piuttosto che un appartamento, possibilmente già abitabile e non da ristrutturare. “Valutando la domanda immobiliare in arrivo dagli Usa – commenta Simone Rossi, general manager di Gate-away.com – un fattore che potrebbe discriminare la scelta di immobili da ristrutturare potrebbe essere la distanza. Mentre gli inglesi impiegano poche ore per arrivare in Italia, un viaggio breve che permette loro di seguire i lavori di ristrutturazione e ammodernamento, per gli statunitensi la faccenda si complica a causa della lontananza. Spesso si acquistano proprietà già abitabili da subito – aggiunge Simone Rossi – valutando successivamente interventi per rinnovare i locali: non si rinuncia a dare un tocco personale all’ambiente e allo stesso tempo non è precluso l’utilizzo immediato dell’abitazione. Ma sempre in merito alla distanza – conclude Simone Rossi – questa si trasforma in un elemento positivo. Nella percezione degli italiani il trovarsi ad un’ora dalla costa sembra distante, per gli statunitensi che sono notoriamente abituati a lunghe percorrenze, significa quasi già essere al mare. Una bella fortuna, direi”.
Sebbene il valore medio degli immobili valutati dagli americani si attesti attorno ai 338mila euro, il dato arriva a 380mila per la Sicilia e a 130mila per la Calabria. “Una delle possibili ragioni – spiega Roberta Di Mattia, Area Manager di Gate-away.com per la Calabria – è il tipo di immobile prescelto. In Calabria vengono richiesti più spesso appartamenti rispetto a case indipendenti, come accade invece in Sicilia, ma soprattutto il borsino immobiliare della Calabria presenta quotazioni diverse, più convenienti”.
Il mercato italiano presenta nell’offerta diverse fasce di prezzo, non solo abitazioni appannaggio di ricchi investitori internazionali, ma facendo un raffronto con il dato nazionale, le abitazioni di lusso rappresentano una quota consistente di quasi l’11% delle richieste americane, un segmento che parte dai 500mila euro.
Ma qual è il profilo di chi ricerca una seconda casa in Italia su Gate-away.com?
“Spesso sono persone con un bagaglio culturale medio alto – commenta Elena Righi, Area Manager della Sicilia – quasi sempre viaggiatori frequenti, che dimostrano un amore per l’Italian Lifestyle non solo in termini più scontati di moda, lusso o cibo, ma anche alla natura del territorio, con la sua storia e le sue  tradizioni”.
Fra le probabili motivazioni che spingono gli americani a ricercare una seconda casa in Italia, c’è quella del desiderio del ritorno alle origini: circa il 30% dei cognomi di coloro che inviano le richieste sono italiani e si può presumere che l’interesse nasca dalla volontà di riscoprire o recuperare le radici della propria famiglia.

Redazione Scomunicando.it

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