“Nei giorni scorsi a Barcellona P.d.G. è apparsa questa scritta sulla targa nella piazza dedicata a mio padre, Beppe Alfano”, la denuncia della figlia Sonia.
In un post su facebook l’amarezza della famiglia.
“Non è la prima volta e purtroppo non sarà nemmeno l’ultima, ma sono certa che alcuni infami ed avvoltoi siano stati infastiditi dalle ultime novità riguardanti il delitto di mio padre. So anche che questi illustri vigliacchi non avranno il coraggio di dirmi in faccio ciò che pensano di mio padre, e abbandonano il loro elegante pensiero ad una targa.
E che nessuno dica che è opera di ragazzini perché ahimè molti di loro nemmeno sanno chi era Beppe Alfano.
Chiaramente stamattina ho immediatamente avvertito la Compagnia dei Carabinieri ed il Sindaco Calabrò, che ha provveduto a far cancellare l’opera d’arte. Da decenni sostengo che la copertura agli assassini di mio padre sia stata fornita da apparati deviati delle nostre istituzioni, ed ora che questo sta emergendo con nomi e cognomi di funzionari dello Stato, qualcuno evidentemente comincia a tremare e pensa bene di ricorrere al solito metodo: screditare, sminuire, insultare. Io lo dico per voi, cambiate modalità. E se proprio volete fare qualcosa di coraggioso, ditemelo in faccia, affrontatemi.
Sapete dove trovarmi, il coraggio di mio padre da 32 anni è il mio, potete farcela”.
la denuncia di Giuseppe Emanuele Cardinale e dal giornalista Vassily Sortino
Lo sfregio alla targa toponomastica di Barcellona Pozzo di Gotto, nella piazza dedicata al giornalista ucciso dalla mafia Beppe Alfano, segnata con un volgare insulto scritto, è stato scoperto dal regista Giuseppe Emanuele Cardinale e dal giornalista Vassily Sortino, conduttori del podcast “Egoriferiti”, disponibile su YouTube e Spotify.
«Non è tutto – dicono i due podcaster – da una serie di interviste fatte con la telecamera nascosta tra la gente di Barcellona Pozzo di Gotto, emerge un generale disinteresse e fastidio nei confronti di Beppe Alfano, che appare totalmente sconosciuto dai giovani studenti. Il ricordo del giornalista viene inzozzato persino dai più anziani, che lo accusano di essere stato “un maniaco e un pedofilo. Non un eroe”. Solo una persona tra gli intervistati, un avvocato, ha sostenuto, che Beppe Alfano è ancora oggi “un simbolo”».
Sottoposta alla visione dell’immagine che vede sopra la targa col nome piazza Beppe Alfano l’aggiunta, scritta col pennarello, “suca”, la figlia Sonia, durante la registrazione dell’intervista al podcast “Egoriferiti” che andrà online giovedì 13 marzo alle 21, ha dichiarato: «Mio padre fa più male da morto che da vivo. Mi dispiace per gli abitanti di Barcellona Pozzo di Gotto, non per me o mio padre. Quella scritta non è opera dei ragazzini, perché neanche lo conoscono. Non è la prima volta che accade qualcosa a quella targa. In passato è stata buttata giù e l’amministrazione non se ne era accorta».
E ancora Sonia Alfano: «C’è una piccola parte di Barcellona Pozzo di Gotto che ha paura che emerga tutta la verità sull’omicidio di mio padre. Perché manderebbe in carcere avvocati importanti».
«Non è normale – dicono Giuseppe Emanuele Cardinale e Vassily Sortino – che debbano essere due podcaster a denunciare una scritta volgare sulla targa toponomastica dedicata a un eroe antimafia, aggiunta lì chissà da quanto tempo. È palese che in tanti hanno fatto finta di non vederla. Speriamo che le istituzioni di Barcellona Pozzo di Gotto, partendo dal sindaco Giuseppe Calabrò, stiano più attente a ciò che accade nella cittadina e ai veri simboli da non dimenticare mai».
la solidarietà della FIGEC
OFFESA LA MEMORIA DI ALFANO, LA FIGEC: GESTO VILE
La Figec Cisal di Messina e Sicilia esprimono ferma condanna per il gesto di sfregio alla targa in memoria di Beppe Alfano che è collocata nella piazza a lui dedicata a Barcellona Pozzo di Gotto per ricordare una figura esemplare nell’impegno contro la mafia.
“Alfano ha pagato con la vita la capacità di fare bene il suo lavoro di giornalista. Quello che è accaduto a Barcellona è un gesto vile e disgustoso che offende non solo la memoria del giornalista e la sua famiglia ma anche la coscienza di tutti i giornalisti e i cittadini onesti.
La Figec esprime solidarietà ai familiari di Alfano, auspica che siano identificati al più presto i responsabili”.
La solidarietà della redazione diScomunicando.it