Secondo quanto si apprende, l’uomo mezz’ora prima di suicidarsi aveva avuto un colloquio col funzionario giuridico pedagogico incaricato di tenerlo in osservazione dopo una istanza di scarcerazione presentata dal suo legale. Il difensore di Gregoli era tornato infatti a chiederne la scarcerazione sostenendo che la depressione di cui soffriva lo rendesse incompatibile con la detenzione. Una istanza analoga era già stata respinta dal gip sulla base di una perizia psichiatrica che, al contrario, aveva ritenuto che Gregoli potesse restare in cella. L’uomo, geometra in servizio al Comune, fu arrestato con la moglie, Adelle Velardo, il 5 marzo. Entrambi vennero accusati dell’omicidio di Giuseppe Vela e Vincenzo Bontà, freddati a Falsomiele.
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