Ieri i deputati regionali di Sala d’Ercole hanno approvato la riforma della Formazione professionale che rispolvera il testo del settore degli anni ’70.
La nuova legge prevede la divisione del dipartimento dell’Istruzione e della Formazione. Praticamente nasceranno due strutture così suddivise: una, chiaramente per la Formazione, l’altra che ingloba le tematiche per l’Istruzione, l’Università e il diritto allo studio.
Innovazioni anche per i lavoratori del settore. Una tra tutte che i docenti dei corsi dovranno essere laureati mentre gli istruttori per la “pratica” dovranno avere la relativa qualifica professionale. Entrambe le figure professionali saranno inseriti in un albo. Per rimanere nell’elenco gli addetti ai lavori dovranno ogni tre anni eseguire dei corsi o delle attività propedeutiche .
Con 35 favorevoli, 16 astenuti e zero contrari, comprenderà fra i punti principali anche l’obbligo formativo per i minori, la formazione destinata all’inserimento professionale, l’apprendistato, il sistema dell’istruzione tecnica superiore (ITS) e le forme più innovative del life-long learning.
Soddisfatto l’assessore Roberto Lagalla che afferma: “Possiamo considerarlo un altro importante traguardo raggiunto dopo l’approvazione della legge sul diritto allo studio, frutto di un lavoro congiunto con tutti i membri della V Commissione, da cui è scaturito un importante dialogo tra governo e forze parlamentari, che ha consentito un’agevole approvazione della riforma in Aula. Dopo un ventennio di vani tentativi di riformare il sistema, quella approvata oggi è una legge per molti aspetti innovativa che, nel tempo, consentirà di modificare profondamente il comparto della formazione professionale in Sicilia – dichiara l’assessore Lagalla – facendone, finalmente, strumento efficace delle politiche attive del lavoro. Abbiamo portato avanti sia l’obiettivo di garantire tutele agli attuali operatori del settore della formazione sia quello di rendere il sistema maggiormente efficiente e coerente con le tendenze dei mercati, al fine di garantire percorsi formativi utili e spendibili. Il nuovo sistema, inoltre, consentirà una maggiore vigilanza da parte dell’amministrazione e lo snellimento delle procedure necessarie all’espletamento delle attività. Sono tante le novità che la nuova legge introduce a supporto di una nuova visione della formazione professionale siciliana, basata sul confronto con tutti gli attori del sistema e sull’analisi del reale fabbisogno territoriale”.
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