52 anni, sposato, un figlio, alla pari di altri “esordienti” è emozionato quando inzia a parlare ala folla assiepata sulla piazzetta del lungomare, domenica mattina, e spiega, da subito, il motivo della scelta di scendere in politica, farlo ora, farlo qui.
Ora basta . Basta essere preda di amministratori privi di senso civico”.
Quindi la denuncia- constatazione: “Non voglio continuare a essere vittima di una politica clientelare, pettegola, disfattista. Sento il bisogno di mettere a disposizione, incondizionatamente, le mie capacità, il mio tempo, le mie idee, le mie passioni per tutti Voi”.
E’ chiaro il riferimento all’head line del movimento che auspica un cambiamento, trasversale, “noi e Voi.. insieme”, né dal basso, né dall’alto, ma quasi circolare, che coinvolge tutti e tutto quasi a voler scekerare nel cambio di mentalità, la stagnante politica locale da sempre in alternanza tra due poli.
Silvio, superare l’emzoione finale, va avanti come un treno: “Mi voglio spendere – dice – soprattutto per i tanti giovani ai quali la mala politica sta togliendo loro futuro speranze, e lavoro.
Non si può rimanere indifferenti davanti agli stupidi teatrini e accordi-politici che da decenni gestiscono le sorti di Brolo e dei Brolesi. – E dice ancora – Voglio un paese con scuolabus che non si fermano perché non c’è benzina, ma anche senza cacche di cani in giro e sporcizia varia. Un paese dove la pulizia – in tutti i sensi dalla civica alla morale e politica – deve essere messa al primo posto”.
Quindi entrando nei progetti, quasi un punto di programma Silvio Ricciardo lancia la sfida” Lotterò per un paese decoroso che dia spazio a tutti, accogliente perché l’accoglienza è civiltà, solidale e sociale… non ci vuole molto”.
Poi pone alla platea una serie di domande: Secondo voi Brolo… E’ un paese per il turista? Un paese decoroso? In grado di dare spazio a tutti? Accogliente?
Domande che non hanno risposta. Ma Silvio va avanti: “Non ho paura di affrontare con cuore sereno questi “mostri” della politica brolese ”, che hanno alle spalle famiglie, seguaci e conoscenze potenti. Io dalla mia parte, non ho una famiglia numerosa, ma ho qualcosa che forse molti di loro non hanno: onestà, bontà, voglia di fare, capacità, passione. Un buon politico dovrebbe essere scelto non tenendo conto delle conoscenze che ha, ma per i suoi valori”.
E poi l’impegno: “Io l’unica promessa che faccio è che tutto quello che farò e cercherò di fare sarà per il bene di tutti, i vincitori non saranno chi rivestirà il ruolo di maggioranza od opposizione ma saranno i cittadini brolesi che con la loro scelta decideranno le loro sorti per i prossimi anni”.
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