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SINAGRA – Il sequel dei “fiori sempre più tossici”.

 

 

Questo il documento del gruppo consiliare “uniti per crescere”, ovviamente politico e polemico, che rotea intorno alla nomina e al costo, 5000 euro, dell’avvocato che il comune ha assunto per difendersi.

L’opposizione evidenzia il fatto che aveva presentato al sindaco, lo scorso febbraio,”un’interrogazione per sapere quali erano le intenzioni dell’amministrazione comunale in ordine e con riferimento all’Ufficio Postale, all’abbattimento delle barriere architettoniche e del parcheggio nella Via Vittorio Veneto e per chiedere al sindaco di tentare di coniugare la presenza delle attività commerciali con il servizio che offre Poste Italiane.

Come al solito, – scrivono i consiglieri d’opposizione – nella risposta si diceva che la richiesta del gruppo d’opposizione non era attuabile”.

I componenti del gruppo consiliare continuano: “Qualche mese fa, la ditta Piazza Fiori con una lettera pubblicata sui mezzi di comunicazione, aveva esortato il sindaco a dirimere la controversia, cercando un punto di mediazione tra le parti, ma purtroppo a quell’invito non è mai arrivata una risposta dell’amministrazione.

Riportiamo testualmente un passaggio della lettera che riteniamo importante: Solo per conoscenza si rileva, tra l’altro, che Poste Italiane ha già eseguito i lavori di abbattimento delle barriere architettoniche senza che la nostra “occupazione di suolo pubblico” abbia in alcun modo influito od ostacolato i lavori e l’esecuzione in sicurezza degli stessi. Noi chiediamo al Sindaco di darci la possibilità di esporre i nostri fiori e le nostre piante davanti al negozio come abbiamo fatto in questi anni e siamo disponibili, se l’amministrazione lo ritenesse necessario, ad utilizzare ancora meno superficie, anche se è già poca quella che occupiamo>.

Giorno 18.09.2013, con delibera di giunta municipale N. 94, il Comune di Sinagra ha conferito incarico ad un legale per la costituzione in giudizio innanzi al TAR di Catania per resistere al ricorso della ditta Piazza Fiori (che di fronte alla sordità dell’Amministrazione Comunale si è dovuta rivolgere al TAR per la tutela dei propri diritti)”.

Quindi per l’opposizione il discorso di allarga, e dalla cronaca locale diventa sostanzialmente politico:“Il sindaco che di giorno organizza manifestazioni per difendere i piccoli Comuni dai tagli della Regione, di notte prepara delibere di giunta, per dare incarichi da € 5.000 con i soldi del bilancio comunale a legali di fuori Sinagra, per una questione che a noi sembra solo di principio”.

Ed è proprio la nomina del legale che in questi giorni ha dato uno scossone alla vicenda.

All’amministrazione sinagrese certamente è andata stretta l’affermazione dell’avvocato Giuseppe Caminiti – che difende Rosina Piazza la fioraia al centro del dibattito – che senza messi termini ha richiesto al TAR catanese la revoca dell’ordinanza comunale che annulla lo spazio pubblico concesso nell’area prospiciente all’attività commerciale della sua assistita definendola “illegittima e “sbagliata” fin dalla prima firma e chiede ai giudici la sospensiva e l’annullamento del provvedimento per eccesso di potere, mancanza di interesse pubblico, difetto di motivazione e di istruttoria perchè l’amministrazione “ha agito in spregio a tutte le norme sul procedimento amministrativo”.

Per l’avvocato di parte: “Non ci sarebbe insomma “alcun interesse pubblico”.

Quindi la decisone del sindaco Enza Maccora – era scontata, quasi certa –  di resistere in giudizio e di affidarsi alla difesa dell’avvocato Salvatore Sanna, attento professionista di Sant’Agata Militello, non è stata un fulmine a ciel sereno.

Costo del patrocinio, come detto dall’opposizione, e per come  si legge nella delibera di giunta 94/2013, è di  € 5.000,00.

Parcella già comprensiva di spese, compensi, C.P.A. e I.V.A e ridotta, grazie al fatto che “in virtù dei rapporti di reciproca stima e volendo venire incontro alle esigenze dell’amministrazione” il professionista ha scontato di 587,30 euro  il suo onorario.

Ma nella “profumata” vicenda – si tratta pur sempre di fiori – entra anche il vicepresidente del consiglio comunale, un’ormai “separata in casa” – Daniela Spanò, che già aveva richiesto tutte le carte della discordia – senza averne riscontro, dice la stessa – e che durante l’ultimo consiglio comunale, opponendosi alla svendita del patrimonio comunale, aveva indicato una soluzione: dare alle poste, anzi proporre a quest’ente – l’affitto dello stabile oggi occupato dalla Ragioneria del Comune, che è poco distante da dove è ubicato attualmente l’ufficio postale. 

Un trasferimento che avrebbe riservato all’Istituto postale posteggi sufficienti anche per il furgone portavalori e – non da poco – un introito mensile fisso per il comune.

Per la cronaca, se non si vuole andar a rileggere i vecchi articoli – la questione nasce dopo che al negozio di fiori “Piazza bomboniere” l’ Ente aveva revocato l’utilizzo del suolo pubblico per esporre  piante e fiori.

La revoca verrebbe fuori – pare – dalle esigenze della Dirigenza dell’Ufficio Postale di aver un parcheggio disponibile per il furgone portavalori ed un miglior agio per lo scivolo destinato ai disabili.

Rosita Piazza – la titolare – dopo aver ricevuto la disdetta per poter usufruire dello spazio pubblico – al pari di tutte quelle rilasciata nel tratto viario compreso tra l’accesso alla farmacia “Paratore” e la piazza Sandro Pertini, per “sopravvenuti motivi di interesse pubblico e per la tutela della sicurezza stradale”, si attiva immediatamente.

Chiede incontri,  protesta, scrive ed affigge manifesti, trasforma il tutto in un caso ed arriva al Tar di Catania.

Il Comune – convinto di essere nel giusto – non arretra di un millimetro. E siamo ad oggi.

Ed intanto Sinagra, paese del “Balcone fiorito” (l’importante concorso  nazionale da anni ben gestito dalla locale associazione pro-loco diretta da Enza Mola) sta a guardare, sfogliando la classica margherita chiedendosi come finirà l’intera vicenda.

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