E’ questa certezza che ha determinato i provvedimenti dell’Amministrazione “sulla base delle competenze”.
Questo si determina leggendo i verbali dell’incontro tra sindacati ed amministrazione che si è svolto lo scorso tre febbraio.
Almeno come si legge sulla delibera di giunta, la n. 3/2014.
Ma scorrendo ora quanto verbalizzato durante quell’incontro sindacale emerge un’altra realtà … o meglio un’altra visione dei fatti, un’altra verità.
Quando Calogero Emanuele, della Cisl, vuol capire i motivi della decisione e dei motivi che hanno rivoluzionato le aree comunali, riducendole di un’unità e determinando gli spostamenti dei dipendenti, il sindaco -Enza Maccora – spiazza tutti affermando”che la scelta del nuovo dirigente dell’Area Beni Culturali è tale perché competente e sta già imprimendo significativi input al settore”.
Aggiungendo ancora in maniera decisa che: “le scelte sono state fatte sulla base delle capacità e professionalità.
Un’area che non ha prodotto risultati positivi ha determinato i provvedimenti dell’Amministrazione sulla base delle competenze”.
Quindi, per finire, “nocciolina” sulla torta – è il caso di storpiare il detto popolare -: “Non conoscevo nessuno di loro, ma le scelte sono state fatte sulla competenza”.
Poi la riunione tocca altri punti, ma ormai il meglio l’aveva espresso lasciando al palo lo stesso sindacalista che chiedeva se era “possibile un’apertura ad aprire una discussione sull’argomento oppure no“ e lasciandogli solo lo spazio per affermare che “che le posizioni organizzative sono oggetto di concertazione e che l’amministrazione può stabilire la sua organizzazione, ma sulle ricadute va fatta la concertazione”.
Quindi si avrà, ora tutto il tempo per valutare, e comunque di comune accordo le parti hanno deciso che entro il prossimo maggio faranno una verifica sui risultati raggiunti.
La lettura dei verbali dell’incontro sindacale – erano presenti il 13 tra amministratiori (sindaco e assessori), dirigenti d’area e sindacalisti – che già per certi versi era stata anticipata, a Sinagra, ha accesso il dibattito proprio all’interno della casa comunale.
Enzo Caputo – dipendente\giornalista e sindacalista alla domanda: Ma il sindaco non la conosceva? risponde in maniera sibillina: “Così è se gli pare, non me ne voglia Pirandello” e sciorina articoli di giornali, e foto che lo ritraggono in maniera pubblica ed ufficiale con sindaci e assessori – anche attuali – che spesso ne hanno decantato le lodi.
In questo contesto è da tirar fuori Franco Cappotto, il dirigente che è andato a ricoprire quel ruolo – stimatissimo ingegnere – sulle cui competenze tecniche\culturali\turistiche nessuno può dir nulla.
Ma tornando al clima politico del paese.
Si registra lo storico incontro tra l’ex sindaco Ioppolo con Emanuele Giglia.
Da tempo era calata la non comunicabilità tra questi due soggetti politici, oggi il confronto apre spazi nuovi, mentre Enzo Caputo, il sindacalista, motore immobile della Camera del Lavoro, trova sempre più accrediti per nuovi ruoli vicini all’attuale amministrazione.
Un passaggio delicato, di ampie propsettive, che si apre a tante interpretazioni, e che comunque potrebbe compromettere equilibri dati per certi in entrambi gli schiereamenti di appartenenza.
Al punto che la battuta più gettonata, in un paese che ha spesso fatto della satira, una punta dirompente della sua politica è quella che:“pur vendendo lampadine rimane all’oscuro di tutto?”.
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