A fare gli onori di casa il sindaco Nino Musca, l’assessora alla cultura Marzia Mancuso, la presidente della Pro Loco Enza Mola e il curatore Filippo Puglia. La cerimonia inaugurale è stata condotta dal giornalista Massimo Scaffidi, che ha saputo coniugare parole, emozioni e riflessioni in una serata che ha reso l’arte protagonista, ma senza dimenticare il presente.
Un omaggio sentito è stato rivolto all’artista Antonino Schepisi, la cui memoria ha attraversato i cuori dei presenti con un palpabile sentimento di gratitudine e commozione.
Un momento toccante che ha ricordato quanto l’arte sia anche vita, radici, identità.
Prima del taglio del nastro, spazio a un momento di intensa contemporaneità con la proiezione del video e delle fotografie del reporter e volontario Rick Holland, scattate sul fronte ucraino. Le sue immagini hanno portato il pubblico direttamente nelle zone di guerra dell’Ucraina orientale, dove Holland ha operato come volontario medico insieme a Maria, giovane infermiera impegnata al fianco dei soldati feriti.
“Ho deciso di diventare io stesso un volontario, per comprendere davvero e raccontare con verità la scelta di chi mette la propria vita a servizio degli altri”
ha spiegato Holland. Il suo racconto, fatto di immagini e parole, ha mostrato il volto umano del conflitto e ha ricordato che l’arte può e deve farsi testimonianza.
A rendere ancora più accogliente l’atmosfera, l’intervento musicale del maestro Gioacchino De Carlo, che con la sua esibizione al sax ha accompagnato la serata donando profondità e armonia.
SinagrArte: arte che nasce dal territorio e guarda lontano
SinagrArte 2025 è curata da Filippo Puglia, che ha sottolineato il desiderio costante di sperimentare, innovare e aprire spazi di riflessione: «In un’epoca segnata da crisi e conflitti, l’arte ha il compito di indicare vie di rinascita e riscatto. Ogni opera è un racconto che ci riguarda».
Il Sindaco Nino Musca ha rimarcato il valore dell’iniziativa: “SinagrArte non è solo una mostra, ma un progetto collettivo. Un’occasione per rilanciare il ruolo della cultura come volano di coesione e sviluppo”.
L’assessora Marzia Mancuso, figlia di uno dei fondatori della manifestazione negli anni ’80, ha ricordato con emozione la lunga storia della rassegna: “Questa è un’eredità preziosa, che oggi torna a vivere con una nuova generazione di artisti e cittadini”.
Significativo anche il contributo dell’assessore Guglielmo Lacava, che ha descritto le opere come “inviti alla contemplazione e alla ricerca di senso, capaci di restituire profondità e visione al nostro presente”.
SinagrArte-Itaca: il ritorno come orizzonte
Un passaggio simbolico importante dell’edizione 2025 è rappresentato dalla scelta di affiancare al nome SinagrArte quello di Itaca, come metafora del ritorno, della ricerca di sé, della scoperta.
“Itaca – ha spiegato Massimo Scaffidi – è il luogo del pensiero, della condivisione, della bellezza. È Sinagra che si fa approdo, ma anche ripartenza, per chi crede che l’arte sia un modo per restituire senso alla vita collettiva”.
Non solo mostre, dunque, ma anche laboratori, incontri, letture, musica, installazioni, all’interno di un ricco programma che animerà palazzi storici, piazze e spazi pubblici.
La Pro Loco e il valore della memoria
A sostenere l’evento, come ogni anno, anche la Pro Loco di Sinagra, attraverso l’impegno della presidente Enza Mola, che ha evidenziato come “SinagrArte sia uno spazio di memoria attiva, di valorizzazione del passato e proiezione verso il futuro”.
SinagrArte 2025 è questo: una mostra, ma anche un viaggio, una comunità che si racconta, che si raccoglie attorno all’arte per trovare parole nuove, per dire che il futuro può partire anche da qui. Da Sinagra, da Itaca.