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SINDACATI – Gli edicolanti di Barcellona e Milazzo

 

L’assemblea degli edicolanti della zona Barcellona P.G. – Milazzo, convocata dalle Organizzazioni Sindacali di categoria,  riunita in data 10 gennaio 2013, alla presenza dei rappresentanti sindacali di categoria della provincia di Messina (SI.NA.GI – CGIL, UILTuCS, SNAG Confcommercio, FELSA CISL) e della CGIL di Barcellona P.G., presso la Camera del Lavoro C.G.I.L. di Barcellona P.G., per prendere in esame i gravissimi problemi che in atto riguardano gli operatori del settore, sia di carattere nazionale che locale, rileva con preoccupazione inquietudine  ed allarme quanto segue.

Alla politica devastante dei gruppi editoriali, che, non accontentandosi di fruire di ingenti contributi statali, speculano sulle anticipazioni imposte alle edicole – per materiale spesso mai venduto ed invendibile – , per cui si impone una mobilitazione generale della categoria a livello nazionale, si aggiungono la condotta a dir poco scorretta e alcune iniziative apertamente illegali adottate dai distributori locali, che, ove non adeguatamente contrastate, rischiano di soffocare in maniera irreparabile l’attività degli edicolanti nella nostra provincia. I due distributori in essa operanti hanno infatti deciso di non più accettare la restituzione in compensazione del materiale che le edicole non sono in condizione di vendere, restituzione prevista e consentita dalla legge in vigore, contrariamente a quanto pretestuosamente e arbitrariamente sostenuto dalla controparte. Tale decisione ha l’unico scopo di gonfiare gli estratti conto settimanali, mettendo l’edicolante nelle condizioni di non poter nemmeno far fronte alle spese ordinarie e al pagamento di imposte e contributi.

L’operazione rientra chiaramente nell’ignobile politica di finanziarizzazione che viene fatta pesare sull’anello più debole della vita economica.

L’azienda di distribuzione Toscano – per ora solo essa – ha poi inopinatamente deciso di imporre all’edicola il pagamento del trasporto del materiale, con un balzello che si aggira sui duecento euro mensili. E ciò in violazione degli accordi nazionali vigenti, in base ai quali le spese di portatura sono già pagate alla fonte, calcolate e detratte sull’aggio spettante alle edicole.

Le due iniziative di cui sopra vanno entrambe respinte con vigore, senza alcuna possibilità di trattativa o transazione. L’assemblea pertanto impegna i sindacati a sostenere senza tentennamenti di sorta tale posizione. Ove i due distributori locali – Toscano e Ventura – non dovessero recedere dall’atteggiamento assunto e rientrare nella legalità e nel rispetto di rapporti decenti e civili con la categoria degli edicolanti, l’assemblea chiede ai sindacati di indire una lotta nella forma più drastica, cioè lo sciopero, se necessario ad oltranza.

Gli edicolanti inoltre si rivolgono all’intera cittadinanza, alle confederazioni sindacali, alle strutture territoriali del sindacato, alle forze politiche più sensibili e responsabili perché assicurino il doveroso sostegno alla loro lotta, che è una lotta per la sopravvivenza, perché sia assicurata ai cittadini l’informazione e ai lavoratori del settore una vita dignitosa, come corrispettivo del loro impegno di 365 giorni l’anno, dalle prime luci dell’alba fino a tarda sera.

La categoria è infine invitata a procedere unita, senza lasciarsi dividere da astute manovre, messe in opera da chi  non dà alcun affidamento di lealtà. La categoria è una e i suoi problemi sono uguali per tutti.

Secondo Salvatore Chiofalo – responsabile  della CGIL di Barcellona P.G.-, presente all’incontro la mobilitazione e la protesta della categoria merita  attenzione e  doveroso rispetto da parte di tutti atteso che, tra l’altro, si tratta di lavoratori  costretti a rispettare orari di lavoro  e di apertura al pubblico quasi disumani anche nelle giornate domenicali e festivi infrasettimanali. Con l’azione irragionevole e irrazionale posta in essere dalle Ditte di  distribuzione si vuole mettere in crisi il modesto bilancio Aziendale degli edicolanti nonché tutto il   sistema dell’informazione con conseguenze disastrose anche per la tenuta occupazionale degli addetti nel settore.

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