Attualita

SNAF FNA SICILIA – Contro il caporalato meno burocrazia, più trasparenza, filiera corta e maggiore apporto dello Stato

Un maggiore aiuto da parte dello Stato e una filiera più corta
Un maggiore aiuto da parte dello Stato e una filiera più corta. Così si possono aiutare i piccoli e medi imprenditori agricoli e nel contempo sostenere le istanze dei lavoratori in agricoltura, locali ed immigrati. Così si può ridimensionare o azzerare il caporalato. Lo ha dichiarato Fabrizio Colonna segretario regionale dello “Snaf Fna Sicilia”, nonché componente della commissione interministeriale contro il caporalato.

Dal 1996, da quando le assunzioni non sono più transitate attraverso il collocamento e le commissioni, i “caporali” hanno assunto il potere di mediazione tra aziende e lavoratore, con tutte le criticità che conosciamo. Le leggi ci sono per fronteggiare questo potere così smisurato, ma è evidente che non bastano. E’ necessaria la convergenza di chi rappresenta lo Stato: la Prefettura, le forze dell’ordine, gli enti locali, l’ispettorato del lavoro e il collocamento.

“Se c’è una cabina di regia capace di verificare chi rispetta le leggi e chi sgarra, evidenziando in positivo chi punta sulla qualità e sul lavoro regolare e cioè su chi è tracciabile, questi deve essere aiutato. Come? Sostenendoli con finanziamenti più rapidi e meno burocrazia, assicurando forme di associazionismo, grazie alle quali le piccole e medie aziende potranno essere competitive sul mercato, per poter fronteggiare la grande trasformazione industriale e i mercati ortofrutticoli. “E’ opportuno concentrarsi pertanto sulla filiera e sul sostegno dello Stato, ha concluso Colonna, più che sul problema determinato dal caporalato.”

In conclusione meno burocrazia, più trasparenza, filiera corta e maggiore apporto delle istituzioni possono aiutare in concreto le piccole e medie aziende che operano in agricoltura; in assenza di questo sostegno, il fenomeno sempre più dilagante delle truffe in agricoltura e la piaga del caporalato non potranno assere sconfitte, anche se ci sono buone leggi. “Come più volte espresso anche nelle audizioni delle commissioni parlamentari agricoltura di Camera e Senato, ha dichiarato Rosario Giuseppe Meli segretario regionale della Fna Confsal, è ineludibile l’apertura di una stagione di confronto leale e franco tra le parti sociali. Devono fare quadrato nella direzione della tutela del reddito delle aziende sane per proporre strumenti legislativi e sottrarle alle grinfie delle agromafie, Gli imprenditori agricoli sani rappresentano il cuore pulsante della economia reale, che oltre ai frutti tangibili della terra, produce ricchezza e lavoro per uomini e donne delle nostre campagne. Auspichiamo maggiore attenzione da parte della classe politica per chi crea lavoro e ricchezza per il nostro Paese impiegando uomini e donne nel rispetto delle regole.”

Redazione Scomunicando.it

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