Intorno al Solstizio d’Estate, dalla guarigione degli oceani all’escursione sul “magico†altopiano dell’Argimusco, per scoprire una “festa magicaâ€Â.
Ci sono date, periodi, coincidenze astrali che uniscono il mondo, nei riti, nelle iniziazioni, nelle celebrazioni.
Oggi più che mai, in un momento di crisi di valori, di ricerca del sé che coinvolge l’uomo moderno a trecentosessanta gradi, è importante soffermarsi ad “osservare†questi riti poiché il tempo sta accelerando, è necessario porre delle prioritàed assicurarsi di averne abbastanza per vivere con gioia, rilassati, osservando il mondo alla scoperta di queste unioni cosmiche ed energetiche che spesso diventano occasioni favorevoli al cambiamento e, per chi ci crede, momenti propizi per vivere una vita dove il nostro lavoro spirituale, o la strada spirituale che stiamo vivendo è prioritaria.
Questo significa, alla fine, prendersi cura di se stessi a tutti i livelli, da quelli interiori dell’anima a quelli della mente, culturali, trovare il tempo per onorare, con un ritorno alle origini, la terra, l’aria, l’acqua, il fuoco (il sole), grati per tutto ciò che ci è stato dato e farlo prosperare.
Il solstizio d’estate diventa l’occasione e lo spunto per aprire un confronto anche dialettico ed è essenziale fare un passo in avanti verso questo traguardo. Trovare il tempo per onorare la natura e lo spirito che vive in tutte le cose è quello che riporta l’armonia e l’equilibrio nel pianeta.
Tra le varie attivitàiniziatiche al nuovo modo di “sentire†c’è quella di creare armonia nel proprio corpo durante i cambi di stagione.
IL 21 GIUGNO È IL SOLSTIZIO D’ESTATE.
Questo, nelle antiche tradizioni, anche siciliane, che molto hanno preso dalla dominazione spagnola, è il miglior momento per onorare il sole per tutta la sua energia incondizionata che fornisce alla vita, per noi, senza chiedere niente in cambio.
Diversi sono gli appuntamenti sia in Sicilia che nel mondo che stanno prendendo spunto da questo momento cosmico.
Alcuni spaziano dal momento ludico e d’incontro, altri scendono molto più in profondità, toccando l’anima e le “percezioniâ€Â.
Nel mondo la manifestazione che certamente coinvolgerà migliaia di persone è quella della “guarigione degli oceaniâ€Â.
Infatti tra alcuni gruppi sciamanici mondiali è in atto la definizione di una grande cerimonia che possa unire gli oceani del mondo per “guarirli†attraverso una meditazione o un viaggio.
Un “viaggio†dove ogni aderente, prendendosi del tempo per meditare, chiudendo gli occhi, senza vedere o essere vicino ad un oceano, vivendo con la sua “anima liberaâ€Â, può vivere l’esperienza di essere vicino al mare.
In questo modo, in qualunque posto si viva, ci si può unire e partecipare a questa cerimonia. Così un cerchio di donne nel Gloucester, Massachusetts, il più antico porto di mare in America, sta proponendo che più persone si allineino su entrambe le sponde dell’Atlantico e del Pacifico e da tutti i mari del mondo, al Solstizio d’Estate, per suonare i tamburi, viaggiare e pregare, per la trasmutazione delle tossine negli oceani e nella vita marina.
L’obiettivo è che ognuno faccia un viaggio verso una parte dell’oceano per chiedere alle guide spirituali di inviare la luce divina di guarigione, trasmutando le tossine malate del mare in luce, cambiando le vibrazioni, da quelle che ammalano a quelle che guariscono.
(Per ulteriori informazioni sui programmi di quest’iniziativa: www.anndrakesoulwork.com o contattate  Ann Drake anndrake1@gmail.com).
Ma, per chi vuol vivere il “solstizio†semplicemente come la giornata più lunga dell’anno, può recarsi all’Argimusco, a pochi chilometri di Moltabano Elicona. In questa zona, un altopiano situato poco a nord dell’Etna, al confine tra i Nebrodi ed i Peloritani, sorgono numerosi megaliti, che la tradizione popolare ha identificato con l’opera di popolazioni preistoriche, antichi menhir e quasi irriconoscibili dolmen.
ALTRE MANIFESTAZIONI IN SICILIA
A PALERMO: “E la ruota dell’anno è giunta fino a Litha, il giorno del solstizio d’estateâ€Â. Anima Mundi un’associazione culturale, vi invita tutti a festeggiare il culmine dell’energia solare aspettando l’alba. Giorno 21 giugno chi vorràpartecipare si potràincontrare a Palermo, al Foro Italico per guardare sorgere il sole. L’appuntamento è alle 5:00 davanti al jolly hotel al foro italico.
per salutare l’inizio dell’estate ed il culmine dell’energia solare.
ALLE EOLIE: la magia dello Yoga al Solstizio d’estate. dal 20 Giugno al 4 Luglio 2009 per vivere la vacanza come riflesso esteriore di un viaggio interiore, cogliendo la magia del momento stagionale del solstizio d’estate, in una terra di straordinaria bellezza ricca di energie primordiali e sperimentare attraverso la pratica e lo studio dello yoga una nuova prospettiva, da cui osservare, con nuovo e distaccato sguardo, la nostra vita di tutti i giorni. Il corso è seguito da Gianni Bertozzi Insegnante Federale iscritto all’Albo Professionale della Federazione Italiana Yoga
IN ITALIA
A FIRENZE: osservazione guidata del Solstizio d’Estate con le meridiane di Santa Maria Novella il 19 giugno 2009, ore 12.30
Venerdì 19 giugno alle ore 12.30 nella Basilica di Santa Maria Novella è in programma l’osservazione guidata del solstizio d’estate. Torna il magico evento che renderàvisibile il cammino del Sole, un’esperienza emozionante e uno dei quattro appuntamenti annui dedicati dall’Istituto e Museo di Storia della Scienza all’osservazione degli equinozi e dei solstizi. L’osservazione del solstizio d’estate viene resa possibile grazie all’allestimento temporaneo di una linea meridiana sul pavimento della Basilica. Progettata giàoltre 400 anni fa ma mai eseguita, la meridiana doveva far parte di un insieme di antichi strumenti astronomici ideati da Egnazio Danti. Lo gnomone, il quadrante e l’armilla equinoziale Tra il 1572 e il 1575, il cosmografo Egnazio Danti (1536-1586) installò sulla facciata di Santa Maria Novella ben tre strumenti astronomici: un grande quadrante con orologi solari, un’armilla equinoziale, e un foro gnomonico per una meridiana a camera oscura. Questi strumenti avevano lo scopo di favorire nuovi calcoli astronomici destinati al progetto di riforma del calendario giuliano che avrebbe dovuto ristabilire definitivamente la data liturgicamente esatta della Pasqua e delle annesse feste mobili. Danti era convinto che i problemi dell’epoca, relativi al calendario, richiedessero una revisione completa di ciò che si conosceva sui movimenti del Sole. Favorito dal mecenatismo di Cosimo I de’ Medici, sostenitore del progetto di riforma poi attuato da Gregorio XIII, Danti spese i suoi ultimi anni fiorentini nella costruzione di questo monumento di astronomia. Lo gnomone fu progettato nel 1575 ma Danti non riuscì a portare a termine il tracciamento della linea meridiana sul pavimento della chiesa. Aprì solo il foro gnomonico, prima sulla vetrata del rosone, poi sulla facciata della chiesa, assai più in alto, praticando due aperture anche sulla volta interna in modo da lasciar passare il sole solo durante gli equinozi e il solstizio d’inverno. Informazioni Tel 055 265311 Istituto e Museo di Storia della Scienza Per partecipare 19 giugno 2009, ore 12.30 Basilica di Santa Maria Novella Ingresso gratuito
Il solstizio in astronomia è definito come il momento in cui il Sole raggiunge, nel suo moto apparente lungo l’eclittica, il punto di declinazione massima o minima. Il fenomeno è dovuto alla inclinazione dell’asse di rotazione terrestre rispetto l’eclittica; il valore di declinazione raggiunta coincide con l’angolo di inclinazione terrestre e varia con un periodo di 41.000 anni tra 22.1° e 24.5°.
Il Sole raggiunge il valore massimo di declinazione positiva nel mese di giugno in occasione del solstizio di estate boreale, mentre raggiunge il massimo valore di declinazione negativa in dicembre, in occasione del solstizio di inverno boreale, corrispondente all’estate nell’emisfero australe.
Da un esame di una tabella dei tempi dei solstizi si può verificare che il fenomeno ritarda di circa sei ore ogni anno (5 ore, 48 minuti e 46 secondi per la precisione), salvo subire un nuovo riposizionamento indietro ogni quattro anni, in conseguenza degli anni bisestili, introdotti proprio per evitare un progressivo disallineamento delle stagioni con il calendario. A causa di queste variazioni può capitare che il solstizio astronomico cada il 20 o il 21 giugno per l’estate nell’emisfero nord o il 21 o 22 dicembre per l’inverno nell’emisfero nord.
ASPETTI CULTURALI
Il solstizio d’estate rappresentando l’inizio dell’estate è sempre stato nella storia occasione di feste, come i Litha nel Neopaganesimo. Anche il solstizio d’inverno ha rappresentato nei secoli occasione di festivitàdi vario genere: i Saturnalia nell’antica Roma, Kwanzaa per alcuni afroamericani o lo stesso Natale, Yule nel Neopaganesimo.
L’ARGIMUSCO
Il sito megalitico dell’ Argimusco – dal greco “argimoschion” “altopiano delle grandi propaggini” – si estende su un vasto pianoro posto a 1200 metri sul mare in un’area a nord dell’Etna, al confine tra i monti Nebrodi e i Peloritani, nei pressi di Montalbano Elicona (Me), un grazioso paesino medievale in provincia di Messina e a poche centinaia di metri dal Bosco di Malabotta, oggi Riserva Naturale Orientata. Il panorama che si gode una volta raggiunta l’area è stupefacente: a Nord lo sguardo, dopo essere planato su verdi distese di campi degradanti verso il mar Tirreno, raggiunge le Isole Eolie. A Sud, oltre la valle dell’Alcantara, è la maestosa mole del vulcano Etna (per i siciliani “A muntagna “) a fare da scena ai menhir, alle sagome e ai volti di pietra che si ergono su questo pianoro inconsuetamente verdeggiante di felci anche in piena estate. Ad Ovest è possibile scorgere distintamente Capo Calavàsulla costa nei pressi di Gioiosa Marea, più in fondo Cefalù. Ad Est il Capo di Milazzo, che precede l’approssimarsi dello Stretto di Messina e più a Sud-Est l’inconfondibile Rocca di Novara di Sicilia.
Questo dell’Argimusco è probabilmente l’unico esempio di sito megalitico in Sicilia (in altre aree si rinvengono costruzioni analoghe ai cubburi, necropoli, ma mai realtàparagonabili a queste). Qui in epoche remote sarebbe stata localizzata una di quelle rare aree adibite alla celebrazione di riti primordiali o all’osservazione degli astri e dei cicli delle stagioni.
Sembra che giànel periodo preistorico ci fosse la presenza umana all’Argimusco; probabilmente fu abitato dai “Gigantiâ€Â, prima popolazione della Sicilia, uomini robusti ed altissimi che praticavano la pastorizia e che preferivano abitare su delle alture per paura del diluvio vissuto anni prima dai loro avi.
I MEGALITI
L’ordine che segue è quello che corrisponde all’itinerario tracciato nell’altipiano, ma la loro posizione assume un significato particolare a seconda se la si consideri rispetto ai punti cardinali (con un’origine posta al centro ideale del complesso megalitico) o rispetto al massiccio considerato principale e cioè quello dell’Orante/Osservatorio Luni-solare. Le rocche dell’Argimusco sono frutto dell’opera umana o dell’azione dell’erosione eolica? Probabilmente di entrambe. Purtroppo gli studi condotti finora sull’area forniscono solo risposte approssimative, ma certamente affascinanti e nuove e approfondite indagini sarebbero davvero decisive per assegnare a questo luogo magico la sua giusta collocazione storico-sociale e ambientale. Di seguito un elenco indicativo (non esaustivo), secondo l’ordine di disposizione lungo il sentiero che rende attualmente fruibile l’area.
I Menhir maschile e femminile: (dal bretone Men = Pietra e Hir = Lungo) ben visibili da due diverse prospettive (quello femminile va osservato preferibilmente da valle), simboli di fertilitàe di nascita. il varco creato fra i due monoliti consente di osservare il sorgere del sole.
Il Mammut (caratteristica anche per la crescita di bellissimi esemplari di Agrifoglio tra i suoi anfratti).
Il volto. Ci sono molte rocce che possono ricondurre a profili umani, ma alcuni sono più espressivi di altri.
l’Aquila, inequivocabile figura che nelle antiche tradizioni scorta le anime dei defunti alla loro dimora eterna. Non a caso il becco punta in direzione di un necropoli.
il Santuario – Pluviometro, una rocca caratterizzata da incisioni parallele utilizzate per la raccolta dell’acqua che veniva convogliata in delle vaschette, a scopo di misurazione ma anche per le cerimonie legate alla pioggia.
L’Osservatorio luni-solare (posto sullo stesso megalite dell’orante), un vero e proprio sestante perfettamente riconoscibile e funzionante, affiancato a una vasca per la raccolta dell’acqua.
La Grande Rupe, un maestoso megalite con un gigantesco volto, allineato all’orante con cui crea un varco da cui è possibile osservare il tramonto (che esalta il profilo della dea).
Il Tetraedro (posto materialmente prima dei complessi Orante-Osservatorio-Grande Rupe, ma visibile solo dopo essere giunti al centro del pianoro), una sorta di freccia o ago della bussola che punta a nord e chiaramente posizionato dall’uomo.
Le rocche incavalcate (Dolmen crollati di portella Calvagna. Dolmen = parola di origine mista, in parte bretone = Tre pietre – detta, infatti, anche Trilite).
Senza uno specifico significato mistico/religioso, sono i “Parti della Rocciaâ€Â, considerati semplicemente delle forme di erosione che, lasciando intatti i nuclei interni della roccia, hanno dato risultati insoliti. Si presentano come sfere quasi perfette (o porzioni di sfere) che sbucano dalla roccia. Ce ne sono diversi sparsi nel sito.
NEI DINTORNI: Portella Zilla – Mandurra Gesuittu. Si tratta di un ovile costruito nel 1935 (non si sa bene “comeâ€Â) con imponenti blocchi di pietra provenienti da un osservatorio astronomico smantellato nei secoli scorsi, di cui rimangono ancora i resti…. I Cubburi. Si tratta di costruzioni rurali appartenenti alla categoria dei Tholos, creati inizialmente a scopo funebre e successivamente trasformati in abitazioni pastorali. Ce ne sono molti nel territorio, molto spesso segnalati lungo “L’itineario delle Tholosâ€Â…. Montalbano Elicona. Coronato da un maestoso castello federiciano, circondato da boschi secolari che profumano di mille essenze, è Montalbano Elicona, antico e suggestivo centri dell’area nebroidea, ricco di storia, di arte e tradizioni, considerato a ragione uno dei borghi più belli d’Italia…
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