Sono state le parole di Sonia Alfano, Presidente dell’Associazione Nazionale Familiari Vittime di Mafia, presente al Palacultura “B. Cattafi” di Barcellona P.G. per commemorare il giovane urologo trovato morto a Viterbo l’11 febbraio del 2004.
“Purtroppo rimane consuetudine il fatto che i familiari delle vittime di mafia debbano indagare e trovare le prove su mandanti e assassini dei propri cari. Lo so bene, perchè ho subito la stessa sorte della famiglia Manca, che da anni chiede alla procura di Viterbo di approfondire le indagini sul caso di Attilio. Ancora oggi i cosiddetti ‘mandanti occulti’ dell’omicidio di mio padre, ovvero i colletti bianchi che ne hanno decretato l’esecuzione e che hanno operato sapientemente per depistare le indagini su quel delitto, per esempio – sottolinea – sono liberi; le indagini però vanno avanti – ha concluso lì’esponente politico dell’IdV- e sono certa che riusciremo ad avere giustizia”.
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