Da qualche periodo ci sono “termini” che misurano più di altre lo stato di pericolo della nostra economia, ma che per molti cittadini sono incomprensibili .
Un caso tipico è l’espressione che sta rimbalzando in maniera allarmante da tutti i media in questi giorni: lo “spread“.
Che cos’è? E perché “improvvisamente” è diventato così importante nelle nostre vite?
Cerchiamo di capire la funzione di questo metro di valutazione del rischio di default “fallimento” per l’Italia.
Intanto si pronuncia “spred” e non “sprid” come abbiamo sentito parecchie volte anche dai nostri politici .
In finanza il termine spread può essere usato con diversi significati, ma in questo caso significa “differenza” o “differenziale” tra il rendimento annuale di un titolo e il rendimento di un altro.
Per rendimento finanziario , si intende l’utile di un investimento espresso in percentuale, rappresenta ciò che l’investitore, otterrebbe mantenendo il titolo acquistato in portafoglio fino alla sua naturale scadenza. Ebbene, quanto paga d’interesse chi si è fatto prestare i soldi (lo Stato) .
Lo spread per antonomasia in Italia è quello tra i Btp italiani e gli analoghi Bund tedeschi .
BTP sono i Buoni del Tesoro Poliennali, vale a dire un certificato di debito con scadenza superiore all’anno.
Ipotizziamo che vado in Banca e compro Euro 10.000,00 di BTP a dieci anni significa che tra 10 anni mi verrà restituito il capitale iniziale, compressivi d’interesse, di solito questo avviene ogni 6 mesi .
Mettiamo che abbia comprato anche un Bund Tedesco a dieci anni vedrò subito che cos’è lo spread : lo stato Tedesco mi pagherà ad esempio il 2% di interesse annuo , mentre lo Stato Italiano il 7% . In questo caso lo spread sarà di 7-2 = 5 punti percentuali ovvero di 500 punti base, COME DIRE CHE LO SPREAD è DEL 5%.
Il rendimento atteso o richiesto (ed alla fine offerto) può infatti salire o scendere in funzione del grado di fiducia degli investitori/creditori a sua volta misurabile attraverso eventuali squilibri tra domanda e offerta di titoli: se l’offerta è superiore alla domanda il rendimento atteso aumenta per tentare di riequilibrare la domanda e viceversa.
A questo punto la domanda sarebbe legittima: se i nostri titoli di Stato rendono di più, perché leggiamo che tutti comprano bund Tedeschi e vendono i Btp Italiani?
Semplice perché gli investitori considerano l’Italia a rischio, cioè i grandi investitori internazionali impegnano miliardi su miliardi e preferiscono comprare oppure tenersi i titoli pubblici esteri , perché temono la montagna del nostro debito pubblico, la bellezza di 1.900 miliardi di Euro il più grande d’Europa.
Il punto è: la nostra Italia sarà in grado di restituire quello che ha preso in prestito?
Il nostro premier Monti riuscirà con le sue misure ha risollevare l’Italia da questo baratro?
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La redazione di Scomunicando si arricchisce di un altro interessante elemento: Dora, esperta in Finanziamenti Agevolati Artigiani e Commercianti; “Cogli l’attimo e chi si ferma è perduto…” è la sua citazione preferita
Noi della Redazionamo siamo contenti che ci abbia scelto.
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