La formazione ed informazione dei geometri, ingegneri ed architetti dell’Ente Provincia, che ricoprono temporaneamente la carica di responsabile unico del procedimento, direttore dei lavori e coordinatore per la sicurezza, viene realizzata dai tecnici esperti in sicurezza del Comitato Paritetico Territoriale di Messina che già ha tenuto quattro seminari monotematici sul nuovo Testo unico per la sicurezza.
Nell’ultimo incontro gli esperti sulla sicurezza si sono confrontati sulla diverse responsabilità che ricadono sulle “figure” che vengono nominate dal Committente.
Ad aprire il confronto è stato il dirigente Gabriele Schifilliti, nella qualità di datore di lavoro della Provincia regionale; di seguito ha preso la parola il presidente del CPT, Giuseppe Pettinato, che ha colto l’occasione propizia per invitare anche i tecnici della Provincia regionale alla tavola rotonda che si terrà sabato 9 aprile 2011 a Portorosa dove il CPT di Messina, assieme al CPT di Torino ed all’Inail regionale, presenterà un lavoro sulla “valutazione dei rischi” predisposto su tre volumi e che sarà distribuito gratuitamente su supporto informatico a quanti parteciperanno all’iniziativa.
L’introduzione all’incontro è stata tenuta dal segretario del CPT, Pippo Moroso, che ha illustrato le novità della legge regionale n. 16 del 3 agosto 2010, in materia di sicurezza e salute dei lavoratori, che all’articolo 7 rafforza la legge 20 del 2007.
Pippo Moroso ha ribadito che la legge 16/2010, ove non venga sottoscritta ed applicata la convenzione per svolgere i servizi sulla sicurezza e salute dei lavoratori, prevede il commissariamento della stazione appaltante.
Il dibattito fra i tecnici della sicurezza del lavoro, invece, è stato condotto dal tecnico del CPT, Antonio De Domenico, che ha lanciato gli strali sulle figure che sono preposte a controllare la sicurezza nei cantieri e che, invece, non lo fanno rischiando sanzioni anche penali in caso d’infortunio sul lavoro.
“Il Testo unico della sicurezza sui luoghi di lavoro” – ha affermato De Domenico – “disciplina in modo compiuto gli adempimenti corretti da seguire per poter svolgere in piena sicurezza i lavori edili. Affinché sia garantita la sicurezza degli operatori nei cantieri edili, il Testo unico prevede una serie di adempimenti formali e sostanziali posti, innanzitutto, a carico del Committente, che diventa cosi la figura centrale attorno a cui ruota tutta l’implementazione del sistema sicurezza. Il Committente, nella difficile gestione delle incombenze, può farsi assistere da un suo «sostituto» denominato responsabile dei lavori, cui delegare compiti e procedure. Nel campo degli Enti locali e della Pubblica amministrazione, comunque, le figure delle prevenzioni sono meglio definite e non esiste ambiguità operativa dal momento che i compiti di gestione e programmazione sono affidati al RUP (Responsabile Unico del Procedimento) che organizza e si avvale della collaborazione di progettisti e coordinatori per la sicurezza in fase di progettazione e in fase di esecuzione. A questi professionisti viene di fatto affidata, prima tutta la progettazione della sicurezza del cantiere che si materializza nella redazione del PSC (Piano di Sicurezza e Coordinamento, un sorta di vademecum operativo per tutti gli addetti del cantiere); in un secondo momento spetta al coordinatore per l’esecuzione dei lavori l’applicazione puntuale della normativa di sicurezza e la verifica sul campo dei corretti comportamenti procedurali.
Una aspetto altrettanto importante nella gestione della sicurezza” – ha detto ancora il tecnico del CPT – “riguarda la verifica della idoneità tecnica professionale delle imprese esecutrici, che, per superare la soglia «minima» di qualificazione, devono possedere alcuni requisiti tecnici anch’essi contemplati dal testo unico. Il cantiere si presenta quindi come un «unicum» che coinvolge e disciplina tutti gli aspetti tecnico-procedurali di pertinenza del pubblico e del privato.
Ad ogni modo, per realizzare compiutamente quello che il Testo unico intende supportare, non può essere dimenticato l’aspetto per così dire «psicologico-comportamentale» che, niente affatto trascurabile, rappresenta un vero problema da affrontare da parte di chiunque abbia a cuore la corretta esecuzione dei lavori in sicurezza. La natura colposa dei reati ascrivibili agli operatori del settore, non altro per ricordare a tutti che la «prudenza», la «diligenza» e la «perizia», rappresentano le condizioni imprescindibili per una corretta gestione delle problematiche cantieristiche e coinvolgono proprio tutti gli attori a partire, ovviamente, dai lavoratori”.
I dibattito scaturito al termine dell’intervento di Antonio De Domenico è seguito un dibattito che ha coinvolto i tecnici della Provincia regionale presenti all’incontro.
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