L’accusa al momento è quella di falso ideologico in concorso.
Così il giudice di Patti, Ugo Molina, ha rinviato a giudizio l’ex sindaco di Brolo, Salvo Messina e l’ex capo dell’area finanziaria Carmelo Arasi per la storia che riguarda il progetto di realizzare un parco marino, “l’Oasi degli Dei” .
Questo doveva realizzarsi con grandi aiuole di poseidonie sul fondale dello scoglio e ospitare una serie di grandi statue, raffiguranti dei marini, tritoni, sirene e grandi pesci, realizzati dal maestro scultore Giorgio Verdura.
Era un progetto ambizioso che guardava anche ai disabili, e del quale su youtube esiste anche uno spot preparatorio.
La vicenda giudiziaria si argomenta su una falsa attestazione di un impegno finanziario, resa nel maggio del 2013, per un importo di 6.050 euro da parte del comune brolese, che doveva servire non tanto per l’acquisto delle statue ma quale costo dovuto alla cooperativa di ormeggiatori e barcaioli di Piombino e Porto Ferraio che aveva effettuato il recupero delle stesse dai fondali antistanti il porto della località toscana e che poi sistemate sul molo – definite le procedure di acquisto – doveva essere trasportate a Brolo.
E a tal uopo il Comune di Brolo al tempo fece anche una richiesta di finanziamento all’assessorato regionale competente.
Per i magistrati, e per questo il rinvio a giudizio, gli atti e la corrispondenza non trovano adeguata riscontro ai numeri di protocollo dell’ente nè nel registro di pubblicazione delle determine.
Quindi sono atti non ufficiali.
Di fatto il fascicolo è composto da una corposa documentazione tesa a ricostruire tutta la vicenda, che fu anche oggetto di attenzioni nel corso della passata campagna elettorale delle amministrative di quattro anni fa, e pertanto il giudice ha ritenuto che è indispensabile procedere al vaglio dibattimentale disponendo il rinvio a giudizio sia dell’ex sindaco Salvatore messina che del ragioniere dell’ente, che allora era Carmelo Arasi in un processo dove lo stesso comune è parte offesa.
Il processo avrà inizio il primo ottobre di fronte al giudice Sandro Potestio.