Il libro Dossier WikiLeaks (2021) di Stefania Maurizi — giornalista del Fatto Quotidiano e unica italiana ad aver ricevuto tutti i documenti segreti di WikiLeaks — mette in luce un retroscena poco conosciuto della politica italiana dei primi anni Duemila: la pressione diplomatica e lobbistica esercitata dagli Stati Uniti per promuovere l’adozione degli OGM in Italia
Negli anni 2000, il dibattito sugli organismi geneticamente modificati (OGM) divenne un tema centrale in Europa. Mentre alcune nazioni spingevano per una regolamentazione più aperta, molte regioni e governi—anche in Italia—esprimevano forti riserve legate alla sicurezza alimentare, all’ambiente e alla sovranità agricola.
Secondo Maurizi, documenti diplomatici riservati mostrano come le autorità americane intervennero direttamente sulle figure chiave della politica italiana—tra cui Berlusconi, Fini, ministri e persino il Vaticano—con l’obiettivo di favorire le multinazionali del biotech come Monsanto e Aventis. Il risultato fu un clima politico prevalentemente favorevole: una politica italiana “prona agli interessi di Washington” e delle grandi aziende.
Un unicum nel panorama politico: Gianni Alemanno, allora ministro delle Politiche agricole, fu l’unico a opporsi con decisione. Egli riuscì a unire agricoltori (attraverso Coldiretti) e ambientali, costruendo un fronte ampio e popolare contro gli OGM e riuscendo a sensibilizzare l’opinione pubblica sui rischi legati ai semi geneticamente modificati.
Le email di WikiLeaks, riportate da Maurizi, rivelano come Alemanno fosse ritenuto dall’amministrazione americana un “nemico difficile da sconfiggere”. Non solo da ministro, ma anche da sindaco di Roma, egli continuò a sostenere il fronte anti-OGM in opposizione a un governo di centrosinistra più incline a piegarsi alle pressioni industriali.
“Agriculture Minister Alemanno… is trying… to lock Italy into an anti-biotech posture.”
“We need to write a letter to Minister Alemanno explaining U.S. concerns… urging him to base his assessment on sound scientific evidence.”
Queste parole, contenute nei cablogrammi diplomatici, illustrano chiaramente l’intervento diretto degli USA per influenzare le decisioni italiane.
Alla luce della forte pressione interna e internazionale, si può chiedere: quanto costò ad Alemanno questo coraggio? Il libro di Maurizi non entra nei risvolti personali o giudiziari del politico romano. Tuttavia, rimanendo fedele ai fatti documentati, possiamo osservare che la sua posizione anti-OGM fu isolata, ma decisiva nel rallentare l’introduzione dei semi geneticamente modificati in quel momento storico.
Oggi la domanda risuona con forza: la sua opposizione servì a tutelare l’interesse pubblico? E, se il “coraggio ha un prezzo”, quale prezzo ha pagato Alemanno nelle sfere politiche e mediatiche?
Dossier WikiLeaks, scritto da Stefania Maurizi—giornalista esperta in fonti segrete e reporting investigativo—ricostruisce puntualmente gli episodi emersi da WikiLeaks, incluso il dossier sugli OGM. La sua esperienza professionale garantisce l’autenticità dei documenti e la profondità dell’analisi.
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