Cronaca

STORIE A QUATTROZAMPE – Il Pointer perdutosi a Brolo. In attesa dei dati rilevati dal microchip… arriva Marco. Il proprietario. Lieto fine di una “scappata”

La storia di oggi riafferma la necessità di dotare di microchip i cani. E’ un gesto d’amore e di rispetto. Baz è tornato – scodinzolante –  a casa tra le braccia di Marco Il microchip è un circuito integrato applicato nel tessuto sottocutaneo – in questo caso di un cane – ma lo si può far applicare anche ad un gatto, e contiene il numero di identificazione e altri dati sull’animale e su chi ne è proprietario.

Il  pointer era stato notato da Domenico Raffaele, mentre vagava stamani sulla “nazionale”.

La presenza del collare ed anche del guinzaglio denotata subito che il cane era sfuggito alla sorveglianza di qualcuno.

Fattosi prendere il cucciolone, ben tenuto,docile e festoso, è stato accompagnato dallo stesso Domenico presso il comando della polizia municipale locale.

Qui, essendo il corpo della polizia urbana, tra i pochi della zona, dotato di lettore per i microchip è stato subito identificato, ed il codice trasmesso all’Asl di Patti per risalire, tramite l’anagrafe canina, ai proprietari.

Un’azione tempestiva, quella dei vigili, che intoppava però nulle lungaggini burocratiche dell’Asl restia, per la privacy , a dar subito i dati necessari per rintracciare i padroni del cane.

In attesa che la burocrazia facesse il suo corso, sul posto giungeva Chiara, titolare del Dream’s Leader zoo – un negozio per animali di Brolo – che riconosceva il cane. Quindi veniva avvertito il padrone, Marco, che intanto lo stava già cercando disperatamente,  e quindi, felice, Baz tornava tra le sue braccia.

Una storia a lieto fine.

Baz esuberante e giocherellone aveva eluso le ringhiera del suo giardino, cogliendo tutti di sorpresa.

La cura che i suoi padroni gli dedicano diventa la “morale” di questa favola a lieto fine.

La necessità di dotare di micro chip i cani è un gesto d’amore e di attenzione per loro e si rileva sempre utile.

Bravo Marco!

Infatti la storia di stamani riporta, come rammentano i Vigili Urbani di Brolo, d’attualità la necessità di provvedere sempre di dotare gli “amici domestici” di microchip e magari anche di medaglietta con targhetta con inciso il nome del proprietario.

Un’attenzioni di cura ma anche necessaria perchè ad imporre la registrazione all’anagrafe canina è la normativa.

Bisogna sapere che c’è una legge, la legge 281 del 14 Agosto 1991, che impone l’identificazione obbligatoria di tutti i cani istituendo l’anagrafe canina, al fine di eliminare o perlomeno ridurre il randagismo ed il grave problema dei cani abbandonati, ma anche per permetytere ai cani che si perdono di essere subito ritrovati.

Chi possiede un cane è quindi tenuto, per legge, a iscriverlo all’anagrafe canina, entro 15 giorni dalla data in cui ne diventa il proprietario ed entro tre mesi dalla nascita, in caso si tratti di un cucciolo.

L’iscrizione va effettuata presso i veterinari della ASL competente o presso i veterinari libero professionisti accreditati dalla ASL stessa.

Cos’è il Microchip?
Il microchip è costituito da un piccolissimo dispositivo che reca al suo interno un codice di riconoscimento di 15 cifre, che viene impiantato per via sottocutanea nella linea dorsale mediana sopra le scapole, tramite una siringa.

Grazie a questo codice, a cui viene associato il nome dell’animale e i dati del proprietario, in caso di smarrimento si potrà subito risalire a chi appartiene il cane.

Tenete ben presente che tale sistema non nuoce né fisicamente né psicologicamente al nostro amico peloso.

Molteplici sono i vantaggi derivanti dall’impiego di questo sistema di registrazione dei cani:

• Immediata identificazione del padrone o del detentore di un animale smarrito

• Deterrente ai furti: un animale sempre identificabile non può essere rivenduto

• Inibizione degli abbandoni, in quanto il cane porta per sempre in sé il nome del proprietario che, in caso di abbandono o incuria andrebbe incontro a pesanti sanzioni

• Nessuna permanenza inutile del cane nei canili o rifugi

Vorremo inoltre ricordare che applicare il microchip non e’ soltanto un obbligo di legge ma è soprattutto un gesto d’amore e responsabilità verso il nostro cane.

Se si perde, per esempio, sarà più facile ritrovarlo, evitando una grande sofferenza a noi e, soprattutto, per lui.

Ed è anche un gesto di rispetto, perchè, col microchip, che è il documento d’identità del cane, riconosciamo la sua individualità e la sua dignità.

Vi consigliamo, comunque, di dotare il vostro cane anche dei classici collare e medaglietta recante il nome del cane, ed il vostro numero di telefono\cellulare.

Se il cane dovesse perdersi, potrà essere più semplice, per chi dovesse ritrovarlo, risalire a voi, anche quando gli uffici pubblici addetti sono chiusi.

Il microchip è leggibile con apposito strumento che possiedono i canili, la Asl e tutti veterinari.

Per gli stessi motivi è buona norma dotare di microchip anche i gatti, i conigli e tutti gli animali da compagnia.

Redazione Scomunicando.it

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