Cronaca

SUINO NERO DEI NEBRODI – Verso la DOP: presentata ieri la richiesta ufficiale per carni e salumi

Una giornata storica per il comparto agroalimentare siciliano: è stata ufficialmente presentata la domanda di registrazione della Denominazione di Origine Protetta (DOP) per le carni fresche e i prodotti trasformati del Suino Nero dei Nebrodi. L’annuncio è arrivato nel corso della manifestazione conclusiva del Progetto Operativo del GAL Nebrodi Plus, suscitando unanime soddisfazione tra i partecipanti.

Un traguardo atteso da decenni

A comunicarlo è stato Antonio Amata, presidente del gruppo di produttori promotori della richiesta, sottolineando come la documentazione tecnico-scientifica necessaria sia stata completata e inoltrata nel pieno rispetto delle normative vigenti durante la conferenza stampa, promossa dal Gal Nebrodi plus, presso l’Antica Filanda di Mirto.

Si tratta di un risultato atteso da lungo tempo, ha detto Francesco Calanna, presidente del Gal Nebrodi plus, e che, fino a oggi sembrava irraggiungibile.

Fondamentale è stata la sinergia tra la spontanea costituzione di un comitato di produttori e l’impegno del GAL Nebrodi Plus, che ha creduto fortemente nella possibilità di qualificare anche questo prezioso segmento produttivo. Grazie a una procedura innovativa, è stata presentata un’unica domanda per sei prodotti: carne fresca, capocollo, lardo, guanciale, prosciutto crudo e cotto, tutti ottenuti da suini allevati, trasformati e affinati nel territorio nebroideo.

Cuore del progetto sono gli specifici disciplinari di produzione, profondamente radicati nella storia e nella tradizione del territorio. Il Suino Nero dei Nebrodi, razza autoctona allevata allo stato semi-brado nei querceti dei Nebrodi, rappresenta un esempio straordinario di adattamento, rusticità e qualità organolettiche uniche.

L’alimentazione naturale, basata su ghiande, erbe spontanee e frutti dei boschi, conferisce alle carni una fitta marezzatura, una ricchezza di antiossidanti e un profilo lipidico ricco di acido oleico, noto per i suoi effetti benefici sul colesterolo. Queste caratteristiche rendono le carni del Suino Nero dei Nebrodi un prodotto di assoluta eccellenza nel panorama nazionale e internazionale.

Il ruolo delle istituzioni e del GAL Nebrodi Plus

Determinante per il successo dell’iniziativa è stata la collaborazione tra produttori e istituzioni: il Dipartimento Regionale Agricoltura, l’Ispettorato dell’Agricoltura di Messina, l’Ufficio intercomunale di Sant’Agata, il Dipartimento di Scienze Veterinarie dell’Università di Messina e il Corfilcarni hanno tutti contribuito alla validazione scientifica e tecnica del progetto. A fungere da catalizzatore è stato il GAL Nebrodi Plus, che ha intercettato le esigenze del territorio e costruito un progetto strategico dedicato, con il supporto di un gruppo di lavoro altamente qualificato.

Una visione strategica per la DOP economy

Durante l’incontro, il presidente del GAL, Francesco Calanna, ha evidenziato come questa iniziativa si inserisca in una più ampia strategia di valorizzazione del territorio, che punta alla creazione della DMO Nebrodi e allo sviluppo di una vera e propria DOP economy. Un percorso virtuoso che include anche altre eccellenze come la Nocciola di Sicilia IGP, la Provola dei Nebrodi DOP e l’Olio Valdemone DOP.

A suggellare la giornata, la presentazione di innovative preparazioni gastronomiche realizzate dai produttori aderenti al Presidio Slow Food “TerraMare Nebrodi”, impegnato nella tutela della biodiversità. Tra le proposte più apprezzate: tortellini ripieni di carne di Suino Nero dei Nebrodi con ortaggi di stagione, involtini con pistacchio DOP di Bronte, e wurstel abbinati a pesto di capperi delle Eolie.

All’incontro hanno partecipato nei vari ruoli istituzionali, oltre a Francesco Calanna, anche Salvatore Giarratana, Luigi Liotta, Antonio Amata, Enzo Pruiti, Santino Iarrera, Maurizio Zingales. Ha condotto Massimo Scaffidi

Oggi a San Salvatore di Fitalia sarà presentato il disciplinare che sancisce il percorso di riconoscimento dell’Indicazione Geografica Protetta (IGP) per la “Nocciola di Sicilia” . Anche questa una manifestazione che è organizzata dal Gal Nebrodi Plus. A promuovere la nascita dell’Igp è un comitato di produttori di nocciole guidato da Antonino Natoli che raccoglie una ventina di produttori.

Spiega Calanna: Un potenziale economico in espansione. Attualmente, il valore della filiera corilicola siciliana si stima attorno ai 16 milioni di euro, ma le proiezioni legate all’ottenimento dell’IGP indicano un possibile incremento del 30-40% nel medio termine, secondo quanto si legge nella relazione economica che accompagna il percorso di riconoscimento del marchio. Questo grazie all’aumento del valore aggiunto riconosciuto al prodotto certificato, alla tracciabilità, e alla sua maggiore competitività sui mercati nazionali e internazionali. L’IGP garantirebbe infatti ai produttori siciliani la possibilità di collocarsi nella fascia alta del mercato, sulla scia del successo già ottenuto da altre denominazioni protette diventando un riferimento per la trasformazione artigianale e industriale di qualità.”

Il riconoscimento dell’IGP rappresenta un vero e proprio motore occupazionale, con un incremento stimato del 20-30% dei posti di lavoro lungo l’intera filiera: dalla coltivazione alla raccolta, dalla trasformazione al confezionamento, fino al turismo rurale e all’agriturismo. In particolare, l’indotto potrebbe rafforzarsi nelle aree interne della regione, contrastando lo spopolamento e incentivando l’imprenditoria giovanile.

     

Redazione Scomunicando.it

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