Categories: Cronaca Regionale

“Sulla Scia di Alamak” – Dal 6 all’8 luglio a Rodia la III edizione della rassegna dedicata a Sebastiano Mafodda

E’ un appuntamento che si ripete ed un ricordo che si rinnova.

Quel tragico pomeriggio del 15 gennaio 2007, quando nelle acque dello Stretto di Messina persero la vita Sebastiano Mafodda, Marcello Sposito, Palmiro Lauro e Domenico Zona, componenti dell’equipaggio del mezzo veloce “Segesta Jet”, speronato dalla nave porta container “Susan Borchard”, è un momento che non si può dimenticare.

Rodia, località dove risiedeva Sebastiano Mafodda, e dove lo stesso trascorreva la propria vita coltivando affetti e passioni, renderà omaggio anche quest’anno al comandante del Segesta ed agli altri componenti dell’equipaggio.

Ad organizzare la tradizionale rassegna di eventi “Sulla Scia di Alamak”, che culminerà, come di consueto, con la premiazione del concorso di poesia che quest’anno ha avuto come tema “Guardando le Stelle”, sarà, come sempre, l’Associazione “Alamak – Sebastiano Mafodda”, presieduta da Francesco Musciumarra, sorta immediatamente dopo il tragico evento, che in questi anni si è resa artefice di iniziative finalizzate all’aggregazione intorno alla cultura del mare, nel segno della solidarietà.

La rassegna inizierà mercoledì sera, 6 luglio, alle 21.00, con l’esibizione del cantautore e chitarrista messinese Salvatore Trimarchi, all’interno del cortile del Centro Servizi della VI Circoscrizione Comunale. Trimarchi sarà accompagnato alle tastiere da Nino Favatella, in un recital tutto da seguire, che raccoglierà tutti gli appassionati di musica – in particolare quelli non più giovanissimi – che ancora oggi ricordano i successi dei “Gens”, storico gruppo messinese degli anni ’60, che allora raggiunse il successo su scala nazionale con il brano “In fondo al viale”. Così, per chi ama rivivere certe emozioni attraverso un “vintage” musicale, non c’è occasione migliore per riascoltare, dal vivo, i passaggi del rock melodico su cui si adagiano versi come ”in fondo al viale, in quel caffè, mi guardo intorno per vederla arrivare. In lei vedo ciò che non ho avuto mai…”

Alamak è la stella della costellazione di Andromeda, tanto cara al compianto comandante, tant’è che egli ha voluto denominare così la sua barca a vela. E proprio le stelle sono state le protagoniste della terza edizione del Premio di poesia “Sebastiano Mafodda”. Infatti “Guardando le stelle” è il tema al quale sono state ispirate le poesie, suddivise in due sezioni, A e B, riservate, rispettivamente, ad autori adulti e giovani under 17.

La premiazione avverrà giovedì, 7 luglio, ricorrenza dell’anniversario della nascita del  comandante, a partire dalle ore 21.00, sempre nel cortile della Circoscrizione Comunale. La giuria è composta dalla prof.ssa Anna Chiofalo, nella qualità di presidente, docente al Politecnico Musicale dell’Università della Calabria, nonché critico d’arte e presidente dell’Associazione culturale “La Caperrina”; dalla prof.ssa Amalia Noschese, docente di Lettere in quiescenza, già presidente del Kiwanis di Taormina; e da Aristide Casucci, poeta, critico d’arte e scrittore, che nella scorsa edizione si aggiudicò il primo premio nella sezione autori dialettali con il componimento dal titolo “Timpurali”.

Anche quest’anno la serata del Premio ospiterà la poetessa messinese Maria Costa, personaggio simbolo nel panorama della poesia dialettale siciliana, la quale darà il proprio importante contributo artistico, attraverso una sua esibizione. A seguire, il chitarrista e cantautore Gianni Argurio terrà uno dei suoi apprezzati recital. Sono inoltre previste, nel corso della premiazione, altre brevi performance da parte di poeti ed artisti ospiti della serata.

Venerdì, 8 luglio, alle ore 20.00, la rassegna si concluderà con una celebrazione religiosa: nell’area del sito monumentale dedicato a Sebastiano Mafodda, dove spiccano due bellissime vele bianche contornate da una rosa dei venti, nel luogo in cui trovava dimora la sua barca, alla foce del torrente Rodia, si svolgerà una Santa Messa officiata da Padre Carlo Oliveri, parroco di Rodia, a suffragio del comandante e degli altri marinai vittime del Segesta.

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