Successo della Taberna Mylaensis con “Semu tutti emigranti”
Grande successo della Taberna Mylaensis con la presentazione di “Semu tutti emigranti”, titolo del nuovo CD, progetto musicale creato da Luciano Maio e Annamaria Schokker , presentato in anteprima all’ Atrio del Carmine a Milazzo , città d’origine del leader Luciano Maio, accompagnato dagli altri componenti del gruppo: Francesco Bongiorno, Antonio Putzu e Antonio Vasta.
La manifestazione a Milazzo è stata realizzata in collaborazione con Piera Trimboli, Assessore al Turismo, l’associazione “Arte Sicilia” e Legambiente del Tirreno sez. Cultura . Al primo evento nella città mamertina, seguirà un tour che avrà come tappe località italiane e nel nord Europa , nel quale il genere musicale vanta un vasto pubblico di appassionati.
Davanti ad un folto pubblico di appassionati e fans del gruppo, l’evento, presentato da Graziella Giorgianni di Legambiente, ha rappresentato “in musica un connubio di cultura ed impegno civile per un mondo solidale e giusto”. Erano anche presenti i ragazzi provenienti dal Centro Africa e ospitati dalla Cooperativa Utopia, che, nel mese di luglio, hanno aiutato i volontari locali a posizionare le passerelle sulle spiagge libere di Milazzo.
“L’Europa dovrà essere capace di dar avvio ad una politica di pace e a soluzioni non violente alle guerre”- come dichiarato in una lettera dal direttore nazionale di Legambiente , Rossella Muroni – da anni come Legambiente denunciamo il crudele intreccio tra ingiustizia ambientale, guerra, mutamenti climatici e profughi. E’ giunta l’ora di cambiare la rotta delle politiche attuali sull’immigrazione, che stanno causando la morte e la sofferenza di migliaia di persone.”
Durante la serata in una parte toccante dell’evento e ricordato con un caloroso applauso , Luciano Maio ha reso omaggio all maestro Carmelo Gitto , scomparso recentemente , e componente del gruppo storico della Taberna Mylaensis ; a lui è stato dedicato il celebre brano “Fammi ristari”-
L’incontro di un giovane emigrante tunisino che racconta ad un vecchio emigrante siciliano il proprio viaggio per realizzare la speranza di un futuro migliore, dà avvio ad una storia in musica che avvicina i due uomini che, in tempi diversi, hanno lasciato le rispettive terre d’origine ed i loro affetti . Il racconto si dipana nei vari brani che compongono il progetto, una sorta di odissea contemporanea che accosta, tra passato e presente, le storie personali di uomini sullo sfondo di un mar Mediterraneo, nel quale si sono accentrate e si accentrano speranze, paure, vicende drammatiche e sentimenti che accomunano l’umanità.
Una tematica di scottante attualità che la Taberna esprime in un appropriato linguaggio musicale con il quale “i sunaturi cantanu e cuntunu” la storia di un uomo che è la storia di tanti uomini e donne , di cui è cancellata la memoria delle singole individualità in aridi numeri di viaggiatori , tra i quali, solo i più fortunati raggiungono l’altra sponda, numeri che non danno voce ad affetti, speranze ed emozioni
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