I poliziotti del Commissariato di Pubblica Sicurezza di Taormina, coadiuvati dalle Squadre Mobili di Messina e Catania, hanno arrestato 3 catanesi, rispettivamente di 25, 26 e 35 anni.
Indagini serrate della Polizia di Stato hanno permesso di delineare l’identità dei tre che, lo scorso aprile, armati di pistola, hanno fatto irruzione all’interno della gioielleria di corso Umberto, già presa di mira nel settembre del 2014.
Il colpo di aprile ha fruttato preziosi per un valore stimato di oltre 450.000 euro. Gioielli per un totale di quasi 300 pezzi, denaro contante e circa una decina di orologi delle più prestigiose marche. I rapinatori non hanno poi esitato a portare la commessa in una toilette all’interno del negozio, provando a legarle i polsi, per poi scappare via.
Un colpo organizzato nei minimi dettagli con sopralluoghi ripetuti nei giorni precedenti alla rapina per non lasciare nulla al caso. Schede vergini e cellulari a portata di mano per comunicare ogni piccolo passaggio e avvertirsi a vicenda che tutto andasse secondo i piani.
E’ stato proprio il traffico telefonico ad aiutare gli investigatori a risalire ai rei, a capire i percorsi fatti, ad incastrare identità e rapporti reciproci. La Polizia è riuscita così a recuperare parte della refurtiva e le pistole utilizzate per il colpo, nonché altre armi dall’alto potenziale nocivo.
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