TAORMINA – Inaugurazione della mostra “Spirit of two islands: Terra australis – Terra sicula” dell’artista Billy Doolan

Saranno presenti alla cerimonia inaugurale: l’assessore provinciale alla Cultura, Mario D’Agostino; il presidente dell’ICSA, Maria Sanciolo ed il vice presidente, Gaetano Failla.
La mostra è il frutto di anni di eccellente lavoro sul territorio australiano e sul territorio siciliano dell’ICSA – Istituto di Cultura Sicilia Australia.
I quadri di Billy Doolan, da ottobre 2011 a marzo 2012, sono stati esposti all’Istituto Italiano di Cultura mentre l’imminente evento è stato inserito nel cartellone degli appuntamenti di Taormina Arte e sarà visitabile fino al 17 giugno, dal lunedì al venerdì, dalle 16 alle 20, il sabato e la domenica, dalle 9 alle 20.
“La serie di quadri in esposizione è il frutto delle sensazioni del viaggio in Sicilia compiuto da Billy Doolan due anni fa,” – ha affermato Alessandro Adorno, direttore di Babilonia, apprezzata scuola di lingua italiana a Taormina – “della sua sensibilità anni luce diversa dalla nostra e del suo contatto-dialogo quotidiano con gli elementi della natura, della materia e dello spirito. Ed è per questo che le sensazioni ed i sentimenti risultanti dalle esperienze del suo viaggio in Sicilia sono espresse pittoricamente e reinterpretate nel tipico dreamtime aborigeno in cui Spazio e Mito si riuniscono”.
I miti del Dreamtime sono volti a spiegare l’origine della cultura del popolo aborigeno e l’origine del mondo, o più precisamente delle sue caratteristiche geografiche e topografiche. Nella mitologia aborigena australiana, Dreamtime è l’epoca antecedente alla creazione, alla formazione del mondo. Nei suoi quadri dreamtime Billy Doolan, riporta la Sicilia al suo tempo mitico, all’epoca natale del suo Mito, alla sostanza primigenia della sua storia.
“Questa è una delle migliori occasioni per conoscere e reinterpretare con occhi diversi” – ha dichiarato l’assessore provinciale alla Cultura, Mario D’Agostino – “le emozioni e le suggestioni che si possono cogliere attorno a noi. Ma è anche l’occasione per creare dei ponti culturali tra civiltà differenti, unite proprio dalla sensibilità dell’artista”.