A Messina mercoledì 19 agosto alle 21.30, a Patti giovedì 20 agosto, all’ex convento San Francesco
Due imperdibili eventi teatrali, entrambi firmati Nutrimenti Terrestri, andranno in scena a Messina e a Patti in questa settimana, grazie al Circuito regionale di Latitudini, la Rete di Drammaturgia Siciliana, che sostiene in modo virtuoso le numerose Compagnie di ricerca e produzione contemporanea dell’isola.
Mercoledì 19 agosto alle 21.30, per la rassegna MuMeOff 20 organizzata da Giovanni Maria Currò e Mauro Failla del Clan Off Teatro negli spazi esterni del Museo Regionale di Messina, torna a grandissima richiesta lo straordinario Filippo Luna in “Le Mille Bolle Blu”, uno spettacolo che da più di un decennio gira l’Italia in lungo e in largo, riscuotendo medesimo successo e calore di pubblico. Una storia commovente che ha da sfondo gli anni Sessanta a Palermo raccontata in un monologo scritto dal giornalista Salvatore Rizzo ed interpretato e diretto da Filippo Luna. In scena, al Mume di Messina, la storia di Nardino ed Emanuele, barbiere di borgata il primo, avvocato della buona borghesia il secondo, e del loro amore impossibile e clandestino per lunghissimi trent’anni e parallelo ad una vita apparente di irreprensibili mariti e padri di famiglia.
Giovedì 20 agosto, all’ex convento San Francesco, nel centro storico di Patti, in doppia replica alle 21.30 e alle 23 andrà in scena “Un giorno quasi perfetto” di Antonino Anelli e Michelangelo Maria Zanghì che cura anche la regia. In scena, Francesco Natoli con i costumi e gli elementi scenici di Cleopatra Cortese, aiuto regia di Antonino Anelli, foto di scena di Domenico Genovese. Una produzione Compagnia Teatrale Santina Porcino in collaborazione con Nutrimenti Terrestri. Uno spettacolo – si legge nelle note di regia – che “parla di di ognuno di noi, perché racconta del rapporto più antico e viscerale che possa esistere: quello tra genitori e figli”. Protagonista è Marika, che, isolata e rinnegata dalla famiglia, abbandona il paesino natale della provincia sicilianaper trasferirsi nella Milano “da bere” con la speranza di poter vivere liberamente la propria identità di genere. “Marika, infatti, è nato uomo ma non ha mai accettato il suo corpo “difettoso”: lei è donna contro tutti e tutto e se gli altri si limitano a schernirla o, addirittura, approfittare di lei. Ma succede qualcosa che ribalta il corso delle cose e Marika, dopo anni di solitudine, ha, suo malgrado, la possibilità di recuperare il rapporto col padre”. In un finale di speranza, malinconia e umorismo che svela le mancanze e le aspettative che tutti noi, sia genitori che figli, viviamo quotidianamente.
Le foto de Le mille bolle sono di Giuseppe Contarini
Le foto di Un giorno quasi perfetto sono di Domenico Genovese
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