Lo spettacolo è di forte connotazione emozionale e glio attori in scena sono stati all’altezza delle aspettative e dell’impegno.
Nella lettura di D’Onghia, Frida rappresenta la esemplificazione umanizzata dell’unità di misura del dolore che porterà uno studioso ed accanito, come il dottore che ne studia i comportamenti, ad addentrarsi nei meandri della conoscenza psichiatrica alla ricerca della definizione della soglia di sopportazione della sofferenza fisica, e Antonella Nieri ha dato una prova di talento ben entrando nel ruolo di Frida.
Tra i nomi del cartellone anche quello di Luca Gaeta, l’aiuto regista; Plinia Capace, l’assistente di scenografia e Carola Valente, l’attrezzista.
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