Il manager della ricca società per l’informatizzazione, il dirigente del settore energia che non disdegna gli incarichi extra, l’ex magistrato contabile che sovrintende alle cause legali della Regione. Eccolo, l’identikit dei fortunati grand commis dell’amministrazione, in servizio (anche plurimo) in dipartimenti, enti e società controllate di Palazzo d’Orleans.
Fortunati perché, almeno sinora, salvati dai tagli del governo nazionale.
Se Tremonti già lo scorso anno ha ridotto del 10 per cento gli stipendi in ministeri e società dello Stato che superano i 130 mila euro lordi all’anno, sotto la linea dello Stretto non un euro è stato tolto alle buste paga che garantisce la Regione.
In testa a questa classifica c’è Dario Colombo, uomo vicino al Pid di Saverio Romano, che ha un compenso annuo da 300 mila euro: stipendio che in gran parte versa la Regione, visto che il suo onorario per l’incarico di dirigente dell’azienda controllata Sicilia e-Servizi arriva a oltre 250 mila euro (senza i premi), ai quali occorre aggiungere altri 50 mila euro come amministratore delegato della Gesap, la società partecipata da Comune e Provincia di Palermo che gestisce l’aeroporto di Punta Raisi.
Al secondo posto un fedelissimo del governatore: Gianluca Galati, che ha un contratto da dirigente esterno all’Energia per 165 mila euro.
Galati è pure presidente di Siciliacque, con compenso da 77 mila euro, e di Sicilia Lavoro, con onorario da 30 mila euro. Totale, 272 mila euro lordi all’anno. Sul podio si piazza poi l’avvocato generale Romeo Palma, che ha un contratto da 250 mila euro lordi all’anno, il massimo consentito dalla legge per gli esterni.
Un po’ meno guadagnano altri due burocrati scelti fuori dalla Sicilia: Ludovico Albert ha una retribuzione di 243 mila euro come dirigente generale della Formazione, Maurizio Guizzardi si ferma a 242 mila euro. Tra i superburocrati interni all’amministrazione, lo stipendio più alto è quello di Giovanni Carapezza, che come segretario generale ha una retribuzione di posizione che arriva a quota 72 mila euro, e che sommata alle altre voci della busta paga consente una retribuzione annua di 231 mila euro. Ma nelle società partecipate c’è chi guadagna più di un dirigente generale di dipartimento: Leonardo Palazzolo, a esempio, come dirigente dell’area legale di Sicilia e-Servizi ha uno stipendio lordo che supera i 200 mila euro all’anno.
Gli ultimi tre posti della classifica dei più pagati sono occupati attualmente da Marco Romano, Salvatore Taormina e Antonino Giuffré. Il primo ha avuto un contratto di direttore esterno alle Attività produttive con compenso da 166 mila euro ed è stato nominato presidente del Parco scientifico e tecnologico, dove incassa altri 30 mila euro, arrivando così a una retribuzione lorda complessiva di 196 mila euro. Taormina invece come capo del dipartimento Finanze ha una retribuzione di 179 mila euro.
Al decimo posto c’è poi il direttore del Ciem, ente in liquidazione: Antonino Giuffrè, che guadagna 173 mila euro all’anno.
da:repubblica.it
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