Una vasta operazione dei Carabinieri ha portato all’esecuzione di otto misure cautelari per usura, tentata estorsione e spaccio di droga, coinvolgendo soggetti residenti in diverse località della Sicilia e della Campania. Tra gli indagati figurano anche due uomini di Brolo, di 34 e 60 anni.
L’indagine, condotta dai militari della sezione operativa del Reparto Territoriale di Termini Imerese con il supporto delle Stazioni di Brolo, Volla e Sant’Anastasia, ha riguardato otto persone: quattro termitani, due brolesi (ma ancora non è dato sapere a quale titolo, difesi dagli avvocati Magistro), un 42enne di Cercola e un 47enne di Sant’Anastasia, tutti raggiunti da obblighi di presentazione alla polizia giudiziaria, in seguito a ordinanze emesse dal GIP del Tribunale di Termini Imerese.
Le indagini, svolte tra settembre 2022 e agosto 2024, hanno fatto emergere una rete di insospettabili strozzini, operativa soprattutto nel Termitano. Al centro del caso una imprenditrice locale caduta in una spirale di debiti: per fronteggiare difficoltà economiche si era rivolta a diversi usurai, finendo in un vortice di prestiti con tassi d’interesse fino al 1.029% annuo.
Particolarmente gravi gli episodi che coinvolgono due fratelli napoletani, uno dei quali già detenuto per altri reati: da dietro le sbarre, ha minacciato telefonicamente la vittima, chiedendo la restituzione del denaro con interessi del 73% annuo, mentre il fratello libero tentava di appropriarsi delle sue auto.
Tra gli indagati anche uno zio e un cugino della vittima, che le avevano prestato 10.000 euro fingendo che la somma provenisse da pericolosi usurai messinesi, pretendendo invece interessi del 60%. In realtà erano loro stessi i veri usurai, approfittando dello stato di bisogno della donna.
Un secondo filone d’indagine ha riguardato lo spaccio di sostanze stupefacenti: un giovane termitano è stato ritenuto responsabile di numerose cessioni di cocaina e hashish nel territorio, operando agli ordini di un soggetto già condannato a 13 anni e 4 mesi di reclusione lo scorso marzo.
Oltre alle misure cautelari, i carabinieri hanno eseguito anche un sequestro preventivo di 13.000 euro, ritenuti provento degli interessi usurari. Le indagini si sono avvalse di intercettazioni telefoniche, ambientali e telematiche, oltre ai metodi tradizionali: interrogatori, pedinamenti e analisi documentali.
In totale sono 11 le persone denunciate. L’operazione rappresenta un colpo importante a reti criminali che agiscono sfruttando la disperazione e il bisogno economico, ma anche un segnale di attenzione verso il contrasto alla criminalità economica e allo spaccio locale.
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