Categories: Cronaca Regionale

Capo d’Orlando & “Terra matta” – Presentato al “Miramare” il film tratto dal romanzo autobiografico di Vincenzo Rabito.

 

 

«Se all’uomo in questa vita non ci incontro aventure, non ave niente darracontare».

 

Ha fatto tappa a Capo d’Orlando il festival internazionale del cinema itinerante contro le Mafie “Libero cinema in libera terra”, la manifestazione che con ingresso gratuito, è stata ospitata nella piazzetta Miramare (ai piedi del Santuario di Maria S.S. di Capo d’Orlando, lunedì 15 luglio.  Nel corso della serata è stato proiettato il film “Terra matta” di Costanza Quatriglio,  preceduto da brevi interventi degli organizzatori, del sindaco Enzo Sindoni e del responsabile dei progetti culturali orlandini Giacomo Miracola, tra i presenti anche l’assessore comunale Cettina Scaffidi.

L’iniziativa è nata da una proposta dei Gruppi ConsiliariLibrizzi Sindaco” e “Democratici per Capo d’Orlando” e che ha trovato piena accoglienza da parte dell’amministrazione, nella piena consapevolezza che – a prescindere dalla posizione politica di ciascuno (maggioranza e minoranza) – i temi della legalità e della lotta alla mafia non possono vederci certamente divisi o contrapposti.

Quello orlandino stato l’unico appuntamento in terra messinse (leggi sotto il programma), ed una vera e propria occasione sprecata per quei centri – sempre inn primo piano nella promozione della cultura antimafia – e che non hanno saputo cogliere l’occasione, rinunciando all’invito di ospirarne una tappa.

 


“Terra matta”

«Se all’uomo in questa vita non ci incontro aventure, non ave niente darracontare». E Vincenzo Rabito, da raccontare, aveva una vita intera.

Un’esistenza guerreggiata.

Passata attraverso le trincee della Prima guerra mondiale, le bombe della Seconda, il «rofianiccio» del Ventennio, il flagello di una suocera terribile, la fame atavica del Sud contadino, l’improvviso benessere della «bella ebica» del boom economico, e infine una privatissima ed estrema battaglia per consegnare ai posteri quest’autobiografia. Con la sua lingua inventata giorno per giorno e il suo tragicomico, inarrestabile passo narrativo, Terra matta ci parla del carattere stesso del nostro Paese, stagliandosi, pagina dopo pagina, come una straordinaria epopea dei diseredati. Un bracciante siciliano si è chiuso a chiave nella sua stanza e ogni giorno, dal 1968 al 1975, senza dare spiegazioni a nessuno, ingaggiando una lotta contro il proprio semi-analfabetismo, ha digitato su una vecchia Olivetti la sua autobiografia. Ha scritto, una dopo l’altra, 1027 pagine a interlinea zero, senza lasciare un centimetro di margine superiore né inferiore né laterale, nel tentativo di raccontare tutta la sua «maletratata e molto travagliata e molto desprezata» vita.

Ne è venuta fuori un’opera monumentale, forse la più straordinaria tra le scritture popolari mai apparse in Italia, sia per la forza espressiva di questa lingua mescidata di italiano e siciliano, sia per il talento narrativo con cui Rabito è riuscito a restituire da una prospettiva assolutamente inedita più di mezzo secolo di storia d’Italia.

Imprevedibile, umanissimo e strepitosamente vitale, Terra matta ci racconta le peripezie, le furbizie e gli esasperati sotterfugi di chi ha dovuto lottare tutta la vita per affrancarsi dalla miseria; per salvarsi la pelle, ragazzino, nel mattatoio della Prima e poi della Seconda guerra mondiale; per garantirsi un futuro inseguendo (con «quella testa di antare affare solde all’Africa») il sogno fascista del grande impero coloniale in «uno miserabile deserto»; per arrabattarsi, in mezzo a «brecante e carabiniere», tra l’ipocrisia, la confusione e la fame del secondo dopoguerra; per tentare, a suo modo («impriaco di nobilità»), la scalata sociale con un matrimonio combinato e godere, infine, del benessere degli anni Sessanta, la «bella ebica» capitata ai suoi figli… ritrovandosi poi sempre, o quasi sempre, «come la tartaruca, che stava arrevanto al traquardo e all’ultimo scalone cascavo».

Eccolo qui, dunque, il libro di Rabito, proposto per la prima volta al pubblico in una versione ridotta ma esattamente come lui l’ha scritto, senza cambiare neppure una parola di quelle che l’autore ha scolpito, a fatica, nell’ultima battaglia della sua guerreggiata esistenza.

Vincenzo Rabito è nato a Chiaramonte Gulfi nel 1899. «Ragazzo del 99», è stato bracciante da bambino, è partito diciottenne per il Piave, ha fatto la guerra d’Africa e la Seconda guerra mondiale. È stato minatore in Germania, poi è tornato in Sicilia dove si è sposato e ha allevato tre figli. È morto nel 1981.
La sua autobiografia ha vinto il «Premio Pieve – Banca Toscana» nel 2000, ed è conservata presso la Fondazione Archivio Diaristico Nazionale di Pieve Santo Stefano.

Vincenzo Rabito è nato a Chiaramonte Gulfi nel 1899. «Ragazzo del 99», è stato bracciante da bambino, è partito diciottenne per il Piave, ha fatto la guerra d’Africa e la Seconda guerra mondiale. È stato minatore in Germania, poi è tornato in Sicilia dove si è sposato e ha allevato tre figli. È morto nel 1981.
La sua autobiografia ha vinto il «Premio Pieve – Banca Toscana» nel 2000, ed è conservata presso la Fondazione Archivio Diaristico Nazionale di Pieve Santo Stefano.

Presentazione Libero Cinema in Libera Terra

LIBERO CINEMA IN LIBERA TERRA

Festival Internazionale di cinema itinerante contro le mafie

Con il Patrocinio del Parlamento Europeo 8ª edizione – 18 giugno / 18 luglio 2013 – 100° Tappa – 10 regioni, 22 tappe: Bruxelles, Parigi, Liguria, Lombardia, Emilia Romagna, Puglia,
Basilicata, Calabria, Sicilia, Campania

L’ottava  edizione  di  LIBERO  CINEMA  IN  LIBERA  TERRA presenta  alcune  significative  novità  tra  cui  la centesima  tappa  a  Portella  della  Ginestra,  la  partenza  il  18  giugno  da  Bruxelles  con  la  proiezione  al  Parlamento Europeo, il ritorno a Parigi per il secondo anno e la carovana italiana dal 24 giugno al 18 luglio secondo un programma voluto da Don Luigi Ciotti, presidente Libera, Ettore Scola, presidente onorario di Cinemovel Foundation, Elisabetta Antognoni e Nello Ferrieri, fondatori Cinemovel , Fabrizio Grosoli, consulente per la programmazione, Roberto De Benedittis, responsabile campi volontariato Libera

Info Cinemovel www.cinemovel.tv; info@cinemovel.tv – +39.338.7814778 +39.335.7202743 – +39.393.4053112

Ufficio stampa nazionale, Barbara Perversi +39.347.9464485 – barbara.perversi@gmail.com

Ufficio stampa Libera, Peppe Ruggiero +39.335.5966624 – Cosimo Marasciulo + 39.3492325973 comunicazione@libera.it

Ufficio stampa Libera, Terra Mediterraneo Francesco Citarda +39.342.1581419 info@liberaterramediterraneo.it  

I MOTIVI DEL PROGETTO

La chiusura delle sale cinematografiche, la difficoltà distributiva di un certo cinema, il bisogno di crescita culturale del nostro paese ci hanno spinto nel 2006 a dar vita a Libero Cinema in Libera Terra insieme a Libera e alle cooperative di Libera Terra. Da allora, ogni estate, il furgone rosso di Libero Cinema in Libera Terra percorre l’intera penisola portando il cinema nelle terre e nei beni confiscati alle mafie e restituiti alla legalità, e nelle piazze delle città italiane per promuovere l’allargamento degli spazi democratici e la cultura della legalità e sostenere l’impegno di quelle realtà che investono sul futuro di un Paese libero dalle mafie.

Caratteristica principale delle proiezioni di Libero Cinema è quella di rappresentare una novità per il luogo, per i contenuti e per il contesto in cui si proietta dimostrando il forte impatto comunicativo del connubio Cinema e Legalità, mai sperimentato prima in questa modalità. Fa effetto vedere centinaia di persone a Portella della Ginestra a guardare Placido Rizzotto, o migliaia a Pollica ricordare il Sindaco Vassallo applaudendo Biutiful Cauntri.

Per ogni tappa del Festival viene scelto un luogo emblematico per montare lo schermo e il proiettore e proporre titoli di impatto, interesse e riflessione per il pubblico. Film che possono bene rappresentare l’esigenza di raccontare e contestualmente rappresentare la realtà. Obiettivo del Festival, promosso da Cinemovel Foundation, con la presidenza onoraria di Ettore Scola e da Libera, fondata da don Luigi Ciotti è coinvolgere i cittadini del presente, cosmocivici, nuovi cittadini del mondo globalizzato convinti che la democrazia si sperimenti nel pubblico confronto, nel bilanciamento delicato fra libertà e regole comuni.

Il cinema che viaggia e allestisce luoghi di visione collettiva, occupando simbolicamente anche per un solo giorno paesi come Corleone, San Giuseppe Jato, Polistena, Galbiate…, ha dimostrato negli anni il suo valore. Con questa modalità, il luogo diventa la “piazza universale”, spazio di dialogo e confronto per promuovere la presa di coscienza, il senso di responsabilità e il radicamento della cultura della legalità, attraverso il linguaggio del cinema. Soprattutto attraverso quel cinema “invisibile” che non arriva più sugli schermi delle sale delle città e dei piccoli centri.

In questo contesto il cinema itinerante va oltre e supera molte barriere, portando i film vicino alla gente, accompagnando gli autori a discutere col pubblico, facendo quello che la televisione non può fare: stare insieme in piazza, partecipare ad un evento e condividere le emozioni.

il programma 2013 è impostato su una selezione di titoli, sia italiani che internazionali, lungometraggi documentari e di fiction, che affrontano con linguaggio innovativo i temi principali legati all’attività di Libera e della stessa Fondazione Cinemovel: la lotta per la legalità e contro il crimine organizzato, ma anche più in generale la difesa dei diritti umani e il sostegno ai valori morali e sociali che ispirano le legislazioni e le comunità internazionali più avanzate.

Alcuni di questi film saranno presentati in anteprima e sono stati selezionati con la collaborazione di Fabrizio Grosoli: El Impenetrable di Daniele Incalcaterra, The Gatekeepers di Dror Moreh, The house I live in di Eugene Jarecki,e inoltre Bellas Mariposas di Salvatore Mereu, L’intervallo di Leonardo Di Costanzo, La nave dolce di Daniele Vicari, Ali ha gli occhi azzurri di Claudio Giovannesi, Terramatta di Costanza Quatriglio, Il sangue verde di Andrea Segre, Alla luce del sole di Roberto Faenz, Il riscatto di Giovanna Taviani.

 

Calendario

L’anteprima Europea di Bruxelles e la chiusura a Parigi, rappresentano due tra le novità più interessanti di questa edizione.

La centesima tappa, il 10 luglio a Portella della Ginestra, sarà invece un’occasione per incontrare amici, autori e registi che ci hanno accompagnato in questi 8 anni.

18 giugno – Belgio // Bruxelles – Parlamento Europeo Sala ASP 3G3 // L’intervallo di Leonardo di Costanzo

24 giugno – Liguria // Genova – Villa Bombrini // The House I live in di Eugene Jarecki

25 giugno – Emilia Romagna // Castelfranco Emilia (MO) – Ca’ Ranuzza // The House I live in di Eugene Jarecki // Il riscatto di Giovanna Taviani

26 giugno – Lombardia // Centro Culturale di San Giorgio di mantova // L’intervallo di Leonardo di Costanzo

27 giugno – Lombardia // Galbiate – Cooperativa l’Arcobaleno – Via dei caduti di via fani 12 // El Impenetrable di Daniele Incalcaterra

28 giugno – Emilia Romagna // Rimini – Biblioteca Gambalunga – Chiostro // El Impenetrable di Daniele Incalcaterra

29 giugno – Puglia // Bitonto – Piazza Cattedrale // Bellas Mariposas di Salvatore Mereu

30 giugno – Puglia // Brindisi – Porto // La nave dolce di Daniele Vicari

1 luglio – Basilicata // Scansano Jonico // El Impenetrable di Daniele Incalcaterra

3 luglio – Calabria // Polistena – Piazza Valarioti // Il sangue verde di Andrea Segre // Life in Italy is OK: Emergency program

5 luglio – Campania // Sessa Aurunca (CE) – Mariano di Sessa Aurunca, Bene Confiscato “Alberto Varone” // L’intervallo di Leonardo di Costanzo

6 luglio – Campania // Casapesenna (CE) – Presidio Libera Casapesenna Via Don Peppe Diana 8 // El Impenetrable di Daniele Incalcaterra

9 luglio – Sicilia // Belpasso (CT) – Cooperativa Montana // Bellas Mariposas di Salvatore Mereu

10 luglio – Sicilia – CENTESIMA TAPPA // Portella della Ginestra – Centro Ippico “Giuseppe Di Matteo” //  Alla luce del sole di Roberto Faenza

11 luglio – Sicilia // Trapani (CE) – Piazza San Francesco da Paola // Ali ha gli occhi azzurri di Claudio Giovannesi

12 luglio – Sicilia // Sant’Elisabetta (AG) – Piazza Giovanni XXIII // The gatekeepers di Dror Moreh

13 luglio – Sicilia // Scicli – Piazza Italia // L’intervallo di Leonardo di Costanzo

15 luglio – Sicilia // Capo d’Orlando (ME) – Piazzetta Miramare // Terra matta di Costanza Quatriglio

17 luglio – Campania // Pollica // La nave dolce di Daniele Vicari

18 luglio – Campania // Pollica // L’Intervallo di Leonardo Di Costanzo

10-11 ottobre – Francia // Parigi // La nave dolce di Daniele Vicari sarà presente il regista

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