La Comunità Ellenica dello Stretto, presieduta dal professore Daniele Macris, ha onorato la memoria delle vittime del terremoto del 1908, celebrando presso l’edicola votiva di San Nicola dei Greci, ubicata in Via Garibaldi, di fronte al palazzo della Prefettura un momento di preghiera.
Mentre dalle navi in porto ed in transito nello Stretto si sono levati fischi con sirene di bordo in segno di ricordo, i convenuti hanno dato inizio alla celebrazione con un momento di preghiera in suffragio delle vittime. Tra gli 80.000 decessi si contarono infatti molti greci, tra cui i sacerdoti Pandeleimonas Gkorojannis (greco-ortodosso) e Cirillo Alessi (greco-cattolico). La liturgia del mattino curata delle “Comunità Orientali di Messina Ortodosse e Cattoliche” è stata officiata dai sacerdoti Antonio Cucinotta (rito greco-cattolico) e Giovanni Amante (rito greco ortodosso).
“Rinsaldare la relazione tra la città di Messina e l’evento che forse più di tutti l’ha segnata nel profondo, il terremoto di centodieci anni fa evidentemente, e le presenze greche e russe che si trovarono coinvolte nel disastro è importante per la conservazione e la trasmissione della memoria alle future generazioni” – ha sottolineato Macris.
Il legame della comunità dei greci e Messina ai primi del ‘Novecento era strettissimo, come si evince da una scritta commemorativa posteriore al cataclisma fatale: «La Grecia prima tra tutte le nazioni europee ha mandato alimenti e medicine per le vittime. La gratitudine delle sfortunate vittime, ma anche dell’Italia ufficiale, verso la piccola, ma dal cuore grande, Grecia sarà eterna»
Vittorio Tumeo
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