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L’iniziativa dopo il forum di presentazione dello scorso settembre, crea interesse e attenzione tra gli addetti ai lavori.
Mission
Una porzione di territorio dei Nebrodi comprendenti dieci comuni, quali: Capri Leone, Longi, Floresta, Galati Mamertino, San Salvatore di Fitalia, Ficarra, San Marco d’Alunzio, Mirto, Frazzanò e Ucria, aventi caratteristiche simili e/o complementari tra loro hanno maturato un disegno strategico unitario volto ad avviare congiuntamente un progetto complesso che prevede diversi interventi finalizzati a creare le condizioni fisiche e ambientali volte alla realizzazione dell’ospitalità diffusa dei Nebrodi.
Consapevoli che oggi infatti, nel sistema dell’ospitalità, alla ricchezza e alla diversità di offerte del passato (dalle locande e dalle taverne medievali ai relais de poste, agli ostelli, alle pensioni…), si è lentamente sostituita una gamma di strutture sempre più simili tra loro quanto a stile e modello gestionale, e quanto a standard di servizio. Si tratta dunque di cogliere tali mutamenti ed attrezzare il territorio dei Nebrodi in tale prospettiva.
In tal senso l’obiettivo che con tale intervento si persegue è quello di promuovere un turismo sostenibile attraverso l’albergo diffuso in senso lato che è infatti una ospitalità turistica che permette la riqualificazione del centro storico e dei borghi frazionali, che soffrono del fenomeno dello spopolamento, attraverso il recupero dell’ambiente urbano rivalutando, nel contempo, le identità, la cultura e le tradizioni.
Il crescente patrimonio edilizio disabitato presente nei dieci comuni, può essere aggredito ed attenuato mediante un preciso intervento volto a ridare una nuova destinazione d’uso al patrimonio edilizio in disuso che nella maggior parte dei casi contribuisce ad arricchire e caratterizzare l’identità dei luoghi. Nello specifico si tratta di creare le condizioni fornendo servizi mirati all’accoglienza turistica e all’ospitalità contestualmente al riutilizzo a fini ricettivi del patrimonio edilizio disabitato.
L’Albergo Diffuso dei Nebrodi è quindi un modello di sviluppo del territorio che non crea impatto ambientale. Per dare vita all’Albergo Diffuso infatti non è necessario costruire niente, dato che ci si limita a recuperare e a mettere in rete quello che esiste già. Inoltre l’AD funge da “presidio sociale” e anima i centri storici stimolando iniziative e coinvolgendo i produttori locali considerati come componente chiave dell’offerta. L’ AD dei Nebrodi, infatti, grazie all’autenticità della proposta, alla vicinanza delle strutture che lo compongono, e alla presenza di una comunità di residenti riuscirà a proporre più che un soggiorno, uno stile di vita.
E poiché offrire uno stile di vita è spesso indipendente dal clima l’AD che si intende organizzare nei Nebrodi faciliterà fortemente la destagionalizzazione dei flussi turistici e potrà generare indotto economico nonché offrire un contributo per evitare lo spopolamento dei comuni in cui sarà allocato.
L’albergo diffuso dei Nebrodi può essere definito come un albergo orizzontale, situato nei centri storici dei dieci comuni di cui sopra, con camere e servizi.
In definitiva i punti di forza dell’idea di Albergo diffuso dei Nebrodi sono:
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