A parlarle è Anna Ricciardi, direttrice artistica del Festival … – in questa nuova versione – praticamente da sempre. Presenta alcune chicche. annuncia che ci saranno altre novità, e illustra il logo della stagione 2018, che racchiude il concept di questa stagione.
In attesa della conferenza stampa che annuncerà il nuovo programma del 62°esimo Festival, le anteprime vengono accolte con grande entusiasmo: dai Carmina Burana alla Traviata, al balletto del lago dei Cigni e all’originale evento Tyndaris che tra miti e leggende, storia racchiude l’essenza profonda e inoppugnabile di un luogo che rivendica la sua eternità e la sua forza evocativa incancellabile nonostante i tentativi volgari e superficiali di una trasformazione in fac similia pseudo culturali o pseudo commerciali.
L’immagine scelta per questa edizione, e creata ancora una volta da Massimo Scaffidi, è il simbolo di questo concept: la presenza divina di una figura femminile, elemento distintivo di un luogo che si declina tutto al femminile, e che diventa il fil rouge delle scelte artistiche, sovrasta il tempio della cultura.
Il Festival che racchiude sicuramente un concentrato di culturale notevole, non è di certo l’unico nobile mezzo per poter esprimere la Bellezza infinita di una terra che fece innamorare i Greci molto prima di noi… che i Romani resero lussureggiante… e che incantò tutti i viaggiatori stranieri che dal 500 non avrebbero potuto assolutamente evitare di visitarla.
Il Festival vuole essere un omaggio alla grandezza di questa terra, alla sua storia, ai suoi monumenti e si inchina al senso di infinito e all’eleganza sovrana che trapela da un luogo – dimora della divinità.
Cosa sarebbe questo Festival se non ci fosse il Teatro greco, se l’Arte non venisse sublimata nel luogo deputato per eccellenza alla catarsi, in cui parola, suono, emozioni e sacralità sono inscindibili ab aeterno, e avvolgono lo spettatore in modo conturbante fino a sconvolgerlo… la sua skenè si prolunga verso l’orizzonte dove il cielo e il mare sono tutt’uno per accogliere, al lustro della luna piena, la grande Madre, una potnia mediterranea guardiana severa dei profanatori.
La Forza magnetica di Tindari è quasi inspiegabile: si viene accolti dai colori vividi e benefici di una natura attraente, dura come le sue rocce scolpite dal vento e abbagliante come i colori del suo mare divino.. .
E come se qui regnassero forze soprannaturali: gli dei di Omero convivono con la Signora bruna del Tindari:.. le Sirene incantano già dai laghetti di Marinello, e la Circe tindaritana, Donna Villa, inizia il suo incantesimo a volte con i sibili di vento rabbioso, altre con lo stridio dei gabbiani: e se l’orizzonte intorno riluce di scintilli lontani che fanno immaginare lampare vicino alla terra di Eolo, la strana calma del paesaggio intorno e il canto di fede sincero dei pellegrini che si spande ne conferma la magia.
Nessuno può restare indifferente a questo viaggio dell’anima!
E’ un rapimento!
Tindari anche quest’anno continuerà a stupire..
E conclude Anna Ricciardi: “ringrazio il sindaco Mauro Aquino, per la fiducia rinnovata e il neo assessore al turismo di Patti, Ignazio Lipari, insieme a coloro che continuano a supportarmi e … sopportarmi, gli artisti che con me amano questo scrigno culturale ed artistico,che non è un semplice luogo ma l’essenza di idee e bellezza e che diventa stesso simbolo della città…,sono ogni anno tante le difficoltá ma alla fine ricevo dal pubblico piú di quanto possa immaginare”.
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