Cultura

TINDARI FESTIVAL – Edoardo Siravo in Miles Gloriosus

Si aprirà con il Miles Gloriosus di Plauto la serie di spettacoli al teatro antico nell’ambito della sessantesima edizione del Tindari Festival.

Organizzato in collaborazione con il Teatro dei due mari, il primo appuntamento vedrà protagonista Edoardo Siravo che sarà affiancato da Michele Ferlito, Marco Simeoli, Renato Campese, Lara Balbo.
Lo spettacolo quindi andrà in scena sabato 6 Agosto al teatro greco-romano di Tindari con inizio alle ore 21.15.

TRAMA
Il giovane Pleusicle ama la bella Filocomasia. Durante un’assenza del giovane, la ragazza viene rapita dal “miles” Pirgopolinice, un soldato smargiasso e fanfarone, a cui il parassita Artotrogo fa credere di essere irresistibile con le donne. Palestrione, servo di Pleusicle, parte per avvertire il padrone di ciò che è accaduto, ma viene rapito dai pirati e finisce per essere donato proprio al miles. Pleusicle, avvertito di nascosto da Palestrione, si fa ospitare da Periplectomeno, un amico del padre, in una casa contigua a quella del miles. Palestrione pratica una breccia nel muro di confine tra le due case, consentendo agli amanti di incontrarsi. Ma Sceledro, servo del miles, li scorge mentre si baciano e costringe Palestrione a escogitare una serie di inganni per salvare i due amanti, fingendo che esista una gemella di Filocomasia. Poi Palestrione organizza una feroce beffa ai danni di Pirgopolinice: gli fa credere che la moglie di Periplectomeno sia pazzamente innamorata di lui; il miles, così, licenzia in un sol colpo Filocomasia e Palestrione, dando loro la libertà, ma, entrato nella casa di Periplectomeno per un appuntamento galante, trova un marito furibondo e i servi pronti a fustigarlo ignominiosamente come adultero.
Commedia dalla comicità sfrenata, il Miles Gloriosus è considerata l’antecedente di tutti i “Capitan Spaventa” “Fracassa”, etc., che animeranno la Commedia dell’Arte e il teatro del Rinascimento.

Note di regia
Perché Plauto
Plauto scriveva per un pubblico popolare, cercava di assecondare il gusto del pubblico e di ottenere l’applauso della platea. Al pubblico teatrale piacciono i vari espedienti farseschi: le sorprese e le battute comiche, gli equivoci e gli scambi di persona, le beffe e i raggiri, la caricatura e la parodia, i giochi di parole, i doppi sensi grossolani, l’esaltazione dei piaceri materiali, la ricerca del guadagno e del denaro con ogni mezzo. Plauto è il padre del teatro comico popolare moderno. Le sue commedie hanno ricevuto pesanti critiche in epoche dominate dal gusto classico o classicistico perché non rappresentavano un’arte raffinata, morigerata e decorosa. Il classicismo francese del Seicento, per esempio, anche se il grande Molière trasse spunti ed argomenti da Plauto, mostra un profondo disprezzo nei confronti delle commedie plautine, in particolare per il loro linguaggio ruvido e triviale. Tuttavia, a partire dai primi decenni del Novecento, il comico farsesco torna di moda e riacquista un valore artistico. La fortuna del teatro di Plauto segue l’onda dei film comici di Charlie Chaplin. Nel mondo di Plauto non esistono né moralità, né umanità: i rapporti tra gli uomini si basano sull’inganno e sulla frode, oppure mirano a ricavare guadagno o piacere. I sentimenti e gli affetti sinceri, quando ci sono, si rivelano comici e non commoventi. Plauto ci regala il principio di quella commedia tipica della penisola italica, che nel tempo si è trasformata ed è stata chiamata in vari modi, dalla Commedia degli Zanni, alla Commedia dell’Arte, fino alla nostra Commedia all’Italiana.

Redazione Scomunicando.it

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