Campagna di scavo promossa dal Dipartimento di Studi Storici dell’Università di Torino e diretta anche quest’anno dalla prof. Rosina Leone
È in corso al Parco Archeologico di Tindari l’ottava campagna di scavo promossa dal Dipartimento di Studi Storici dell’Università di Torino e diretta anche quest’anno dalla prof. Rosina Leone. Alle attività di scavo, che si concluderanno il 21 luglio, partecipano circa trenta persone tra assegnisti, dottori di ricerca, specializzandi, laureati e laureandi dei corsi Triennali e Magistrali, in virtù di una convenzione siglata con i vertici del Parco Archeologico. Le attività sono sostenute dal Zonta International Club di Torino, da Sabafer di Settimo Torinese (che ha fornito attrezzature e abbigliamento) e dall’associazione “Tindaro Sidoti”, nonché finanziate dall’Università degli Studi di Torino e dal Dipartimento di Studi Storici, che garantisce l’ospitalità degli studenti. «Quest’anno – ha riferito la prof. Leone – abbiamo concentrato il focus della missione sull’edificio monumentale di Cercadenari, nel cuore dell’antica Tindari, nel tentativo di verificare alcune anomalie riscontrate con le riprese georadar effettuate nell’aprile scorso. Ringraziamo la direttrice del Parco Archeologico, Anna Maria Piccione, per l’ospitalità che anche quest’anno ha voluto garantire, favorendo le attività sul campo e mettendo a disposizione, insieme al suo staff, spazi adeguati all’elaborazione dei dati di scavo e alla sistemazione dei materiali. Un ringraziamento doveroso – ha aggiunto la docente – va anche al prof. Gianluca Cuniberti, direttore del Dipartimento di Studi Storici, per il sostegno che ha garantito alla missione». Nei giorni scorsi gli studenti coinvolti nelle attività di scavo si sono anche improvvisati ciceroni, accompagnando sul sito i bambini del Gruppo Estivo dell’oratorio Don Bosco che si tiene all’istituto “Caleca” di Patti Marina. «Siamo lieti – è il commento dell’arch. Anna Maria Piccione, direttrice del Parco Archeologico – di ospitare anche quest’anno gli studenti dell’Università di Torino, impegnati in un’attività di scavo in zona Cercadenari. Non possiamo che sostenere e incoraggiare attività del genere, che uniscono didattica, ricerca e divulgazione di ulteriori conoscenze sul sito archeologico di Tindari e che garantiscono il perseguimento degli obiettivi istituzionali di valorizzazione e promozione del Parco Archeologico».
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