– di Corrado Speziale –
Per la sezione Accordiacorde, all’interno della 99.ma stagione della Filarmonica Laudamo, a Messina, è andato in scena “Tròttu”, performance multimediale di Crippled Symmetry, da una creazione musicale del pianista e compositore americano Morton Feldman.
Intanto, lo stupore: entrare nella sala Sinopoli, al 4° piano del teatro Vittorio Emanuele e trovarsi con luci di scena dinnanzi a un’installazione d’arte contemporanea. E non solo, perché alla fine dell’introduzione del direttore artistico della Filarmonica Laudamo, Luciano Troja e del saluto di Giovanna La Maestra, responsabile del Cantiere dell’InCanto, che collaborava all’evento, la scena si è tramutata in musiche dal vivo e immagini proiettate su due lati di un cubo in tela, all’interno del quale operavano i musicisti con i loro rispettivi strumenti: Alessandra Giura Longo, flauti; Francesco Ciminiello, vibrafono e percussioni; Silvia Corda, pianoforte e celesta. La platea, disposta in sala su due fronti opposti, osservava le immagini proiettate in perfetta sincronia con la musica sui due rispettivi lati. Dalla struttura, semitrasparente, apparivano in sintonia con la musica le proiezioni dei disegni di Sofi Hémon, artista visiva, realizzatrice del video montato da Pierre Hémon, mentre le sagome dei tre musicisti si muovevano lentamente come ombre sullo sfondo.
Tròttu nasce da Crippled Symmetry, e la sua genialità è comprovata dalla provenienza da un ossimoro: simmetria asimmetrica. Nello specifico Tròttu, dal sardo si traduce in storto, zoppo, deviante. Siamo in un concerto, eppure, vai a scoprire che si parla di tessitura di tappeti. Protagoniste, due regioni straordinarie, ricche di arte e di storia, affascinanti: l’Anatolia e la Sardegna. Alla prima, all’opera delle sue popolazioni nomadi, si è ispirato Feldman, mentre alla seconda vengono destinate le interessanti ricerche artistiche su sfondo antropologico e dei linguaggi di Sofi Hémon e Sandra Giura Longo. Entrambe ricercano una corrispondenza, un collegamento tra le due popolazioni nella tessitura dei tappeti. Il disegno è simmetrico, regolare, ma la loro realizzazione, come tutto ciò che avviene in purezza, per mano dell’uomo, presenta asimmetrie, sbavature, distorsioni. In Anatolia come in Sardegna. Cosicché, avviene l’elaborazione e l’adattamento delle immagini, idiomatiche, sulla musica che Feldman compose nel 1983. Tròttu è stato rappresentato per la prima volta a febbraio di quest’anno alle Azzorre.
Alla fine, non era certo serata per chi si aspettava un concerto normale. Così doveva essere. Qui sta la sorpresa, per una volta, di veder trasformata la sala convegni di un teatro in un luogo creativo, d’arte multidisciplinare e di rappresentazione di “nuovi” linguaggi… Possano provenire anche da “vecchi” tappeti, ricamati con arte e passione.
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