La 59enne calabrese usava la magia per truffare deboli e anziani
Un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emesso dal Gip del Tribunale di Reggio Calabria nei confronti di una donna di 59 anni, M.D., originaria di Reggio Calabria ma che abita ormai da anni a Messina, molto nota sia in Calabria che in Sicilia, che aveva nella propria disponibilità diversi immobili ed era una assidua frequentatrice di opere caritatevoli, mense dei poveri, chiese, soggiorni della Caritas e case di riposo. la donna è stata ristretta nel carcere di Messina Gazzi .
La misura cautelare personale eseguita rappresenta l’epilogo di articolate e complesse investigazioni, anche di natura tecnica, coordinate dal procuratore di Reggio Calabria, Gerardo Dominijanni, e dirette dai sostituti Roberto Di Palma e Angelo Gaglioti, e condotte dalla Compagnia della Guardia di Finanza di Reggio Calabria.
Indagini articolate dunque che hanno permesso di scoprire un modus operandi ormai ben consolidato da parte della donna che si impadroniva del patrimonio mobiliare e immobiliare delle vittime (quantificato in svariate decine di migliaia di euro di valore complessivo), nonché del loro denaro e di ogni loro oggetto di valore, attraverso l’indotta sottoscrizione di Procure Speciali, testamenti e deleghe ad operare su conti correnti in suo favore.Per riuscire nei suoi diabilici intenti faceva ricorso anche a rituali e pratiche esoteriche, come emergeva da evidenze testuali e oggetti in cui si imbattevano i militari operanti nel corso della perquisizione. In particolare, i finanzieri hanno trovato documenti con le istruzioni per praticare riti magici per rimuovere le vibrazioni negativa dalla casa, una “corazza di protezione” con simbologia del settore, un “captatore tri-sensor”, nonché un talismano che assicurerebbe protezione duratura. La “mano di Fatima” e la “corazza di protezione” risultano in età moderna utilizzate come oggetti apotropaici (ossia atti o oggetti atti ad allontanare gli influssi maligni), mentre il “captatore tri-sensor”, metterebbe a disposizione del suo possessore delle virtù magiche. Le credenze e i rituali magico-esoterici evidentemente consentivano alla donna di incidere in modo suggestivo ed ancora più penetrante sulla già debole psiche delle vittime, aggravando ulteriormente il processo di creazione di un forte ascendente sulle stesse, ai limiti dell’instaurazione di una vera e propria forma di dipendenza.
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