Accredito bloccato PostePay: è truffa. Allarme della Polizia. Un messaggio truffa sta facendo in queste ore il giro del web: viene inviato tramite e-mail e invita gli utenti a cliccare su un link per sbloccare un accredito
Nuova tentativo di truffa in corso.
L’allarme lo lancia direttamente la Polizia Postale tramite il proprio account Facebook “Commissariato di Ps Online – Italia“: da alcuni giorni molti utenti stanno ricevendo un messaggio di posta elettronica dove si fa riferimento a un accredito bloccato all’ufficio postale che la persona dovrebbe sbloccare premendo su un link e inviando un proprio documento personale.
Si tratta di una truffa già tentata in passata e che di tanto in tanto torna di moda.
Gli hacker inviano un messaggio tramite un indirizzo di posta elettronica che sembra essere delle Poste e si invita la persona a cliccare su un link per sbloccare un ipotetico accredito di 134,27 euro.
L’accredito è bloccato a causa dell’incongruenza dei dati ed è necessario fornire dei documenti personali. L’obiettivo dei malviventi è entrare in possesso della carta d’identità, del passaporto o della patente in modo da rivendere il documento sul mercato nero.
Per difendersi da questi tentativi di attacco phishing basta veramente poco: cestinate il messaggio e segnalate l’indirizzo di posta elettronica alla Polizia Postale che avvierà le indagini per risalire al mittente.
Ci sono diversi indizi che fanno capire che si tratta di un messaggio-truffa, sebbene sia stato costruito a regola d’arte dagli hacker. Partiamo da “Ufficio Postale 47”. Per un utente è impossibile sapere di quale Ufficio Postale si sta parlando. Altro indizio che dovrebbe far drizzare le antenne all’utente e metterlo in guardia dal messaggio è l’indirizzo di posta elettronica. Sembra essere quello ufficiale di Poste Italiane, ma differisce per una lettera o parola. Lo stesso discorso vale per la pagina che si apre quando gli hacker ci invitano a caricare il nostro documento d’identità: controllate l’URL e troverete delle incongruenze. Infine, ricordatevi che le Poste, così come qualsiasi banca, non contatta l’utente tramite e-mail per un accredito bloccato e non richiede l’invio di documenti ufficiali su Internet. Fate sempre attenzione quando ricevete questo tipo di messaggi e se non siete sicuri sull’autenticità di un messaggio chiedete aiuto alle forze dell’ordine.
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