3000 siciliane convivono con la malattia. “Manteniamoci informate!” il claim dell’iniziativa della Fondazione AIOM per parlare del carcinoma alle ovaie: il 60% delle donne non lo conosce.
Sul sito www.manteniamociinformate.it 6 video-racconti: momenti di straordinaria quotidianità di due malate narrati dalla nota attrice romana. Fondamentali le terapie di mantenimento dopo la chemio
Insieme agli eventi territoriali con specialisti e pazienti, la campagna fa leva su una serie di attività online e social e sui 6 video-racconti sul sito www.manteniamociinformate.it, Facebook e Instagram. Diretti da Paola Pessot e narrati dalla Gerini, raccontano frammenti straordinari di vita legati all’esperienza di Sara e Monica, interpretate da Laura Mazzi e Francesca Della Ragione: diverse per carattere, stile di vita e interessi ma con la stessa malattia. Monica presenta una mutazione genetica di tipo BRCA1, Sara ha una forma non mutata di malattia. In Italia oltre 5.200 ricevono diagnosi di tumore ovarico e a causa di sintomi aspecifici o non riconosciuti, in circa l’80% dei casi è diagnosticata in fase già avanzata. Oggi però c’è la possibilità per tutte le pazienti di accedere alle terapie di mantenimento necessarie per allontanare le ricadute dopo chemioterapia ed efficaci contro la neoplasia.
“Lo scenario è in evoluzione – dichiara Stefania Gori, presidente Fondazione AIOM e direttore Dipartimento Oncologico IRCCS Sacro Cuore Don Calabri, Negrar – uno dei progressi più importanti è la possibilità di utilizzare, in fase di mantenimento dopo la chemioterapia, terapie orali con i PARP inibitori, che hanno aumentato in modo significativo la possibilità di prolungare il tempo libero da progressione di malattia nelle donne con mutazione BRCA. Possono essere utilizzati anche nelle pazienti “senza” mutazione BRCA (il 75% del totale, fino a poco tempo fa avevano poche alternative terapeutiche). Tali farmaci possono essere utilizzati dopo una prima linea di chemioterapia o al momento della recidiva di tumore, dopo altre linee di chemioterapia. 3 pazienti su 4 senza mutazione BRCA (Wild Type) in recidiva non sono in terapia di mantenimento con un PARP inibitore o non lo ricevono in modo tempestivo ma sicuramente questo dato tenderà a migliorare nel tempo”. La diagnosi precoce per il carcinoma ovarico non esiste ancora e le uniche due armi per contrastare la malattia da subito sono la conoscenza e cure appropriate.
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