Categories: Cronaca Regionale

TURISMO RELIGIOSO – Tra Patti, Piraino, Ficarra, San Salvatore di Fitalia e Capo d’Orlando,

La Giunta Municipale pattese, con delibera n° 226 del 15/10/2011, ha approvato il Protocollo d’Intesa, stipulato il 14 luglio 2011 tra la Provincia Regionale di Messina, la Diocesi di Patti, il Comune di Patti, ed i Comuni di Piraino, Ficarra, San Salvatore di Fitalia e Capo d’Orlando, per lo sviluppo del Turismo Culturale e Religioso attraverso la valorizzazione dei luoghi di culto di pregevole interesse come il Santuario della Madonna del Tindari, il Santuario dell’Ecce Homo a Piraino, il Santuario della Madonna Annunziata a Ficarra, il Santuario di San Calogero a San Salvatore di Fitalia, ed il Santuario di Maria Santissima a Capo d’Orlando.

La Provincia Regionale di Messina, grazie anche al protocollo d’intesa, prevede di promuovere e organizzare i flussi turistici esistenti all’interno del proprio territorio indirizzandoli anche verso i centri minori.

La promozione ed il recupero degli itinerari religiosi costituiscono oggi una qualificante opportunità di valorizzazione e di sviluppo del territorio in termini culturali e turistici, poiché il turismo culturale-religioso diversifica i motivi di visita, collegando i luoghi sacri ad altri fattori di interesse culturale e paesaggistico, consentendo di promuovere il prodotto locale e mettendo a sistema tutte le risorse economiche presenti nell’area di riferimento, creando così effetti sinergici derivanti dalla stretta complementarietà tra i servizi, culturali e turistici.

Da sottolineare, infine, che tra le finalità istituzionali e statutarie dei Comuni rientra anche quella di favorire lo sviluppo culturale, turistico e di promozione del proprio territorio anche attraverso attività di valorizzazione culturale-religioso volte a sviluppare opportunità di miglioramento qualitativo della collettività.

Se questo è il progetto sin qui elaborato, sarebbe opportuno, da subito, analizzare anche in maniera estensiva il suo sviluppo sul territorio.

Infatti relegare sono ai “santuari” i luoghi di sviluppo dell’iniziativa turistico-culturale sarebbe limitativo, in quanto sul territorio, – vedi esempio i tesori religiosi di Naso, le edicole sacre di Tortorici o i templi religiosi di Fragalà e San Marco dove già sussistono anche luoghi che potrebbero essere destinati all’ospitalità dei pellegrini -, esistono una serie di esempi religiosi di richiamo, ad esempio sul percorso della “negritudine”, che non possono escludersi se si pensa che il progetto della Provincia potrebbe diventare una sorta di “viaggio” mediterraneo su modello dell’ispanico Santiago.

Un progetto senz’altro di ampio respiro, dove c’è spazio anche per l’occupazione e lo sviluppo economico, che potrebbe divenire volano per fiere specialistiche e deputare i luoghi per convegnistica ed incontri, e proprio per questo andrebbe condiviso in maniera più ampia, creando cultura e coinvolgendo, trasversalmente più ambienti.

 

 

 

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