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TUTTO LIBRI – Esce domani “La zona d’ombra”, il libro di Sonia Alfano edito da Rizzoli

“La zona d’ombra – La lezione di mio padre ucciso dalla mafia e abbandonato dallo Stato”: è il titolo del libro in uscita domani, scritto dall’europarlamentare Sonia Alfano, figlia del giornalista Beppe assassinato l’8 gennaio del 1993 a Barcellona Pozzo di Gotto. Il libro, edito da Rizzoli, sarà presentato a Palermo, presso i locali del Kursaal Kalhesa, il 10 aprile alle ore 18. Insieme all’autrice il giornalista dell’Unità Nicola Biondo e il gip di Palermo Piergiorgio Morosini. Modererà l’incontro Stefania Petyx.
“Si tratta di un omaggio a mio padre, cronista di provincia assassinato perché sapeva e scriveva troppo. Un racconto dettagliato della nostra vita insieme, ma soprattutto del contesto del suo assassinio, dei suoi retroscena e dei depistaggi praticati da apparati deviati e dai servizi segreti per garantire l’impunità del terzo livello del sistema mafioso barcellonese”. Non fa sconti a nessuno Sonia Alfano, che dalle pagine del suo libro continua a denunciare l’abbandono dello Stato nei confronti del padre e le collusioni che hanno portato alla sua morte e poi alla sua diffamazione postuma.
“Proprio il 24 marzo scorso – prosegue Alfano – la Procura di Reggio Calabria ha notificato al dr. Olindo Canali, di cui parlo a lungo nel mio libro in qualità di principale responsabile dei depistaggi sull’omicidio di mio padre, l’avviso di conclusione delle indagini preliminari per il delitto di falsa testimonianza aggravato dal fine di agevolare l’associazione mafiosa Cosa Nostra, delitto compiuto attraverso le dichiarazioni rese quale testimone nel secondo grado del maxi-processo Mare Nostrum”. Ma il pm Canali non è l’unico protagonista di questa storia balzato agli onori della cronaca negli ultimi giorni: c’è infatti anche l’avvocato Rosario Pio Cattafi, che il 30 marzo scorso ha subito il sequestro dei beni (ammontare: 7 milioni di euro) da parte del GICO della Guardia di Finanza di Messina, dopo una lunga indagine della DDA, che riconosce in Cattafi, destinatario di una misura di prevenzione personale definitiva con obbligo di soggiorno nel 2000, un personaggio tutt’ora pericoloso. “Io aspetto con ansia che la DDA eserciti l’azione penale nei confronti del mafioso Rosario Pio Cattafi, personaggio di vertice del sistema barcellonese, le cui contiguità sono state da me ripetutamente denunciate in questi anni” conclude.

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