– di Tìndara Rasi –
Caterina Maria Albana, insegnante di storia e filosofia per anni nei licei di Grosseto, ha dedicato la sua vita professionale ed educativa alla memoria storica. Attiva in progetti europei contro l’oblio delle persecuzioni antisemite e degli eccidi nazifascisti, ha collaborato con l’Isgrec e l’Istituto Gramsci, oltre ad aver svolto in precedenza attività giornalistica per il Giornale di Sicilia e curato l’ufficio stampa dell’Ordine degli Ingegneri di Palermo.
La famiglia Gorgone abitava tra Tesoriero e Laberinto (rinominata poi via Monastero), quartieri che restituiscono l’immagine di una Sicilia insolita, lontana dagli stereotipi assolati dei feudi palermitani o agrigentini. A circa 500 metri sul livello del mare, San Piero Patti si presenta verde, montuoso, ma vicino al mare: un luogo che conserva ancora le tracce fisiche e culturali della presenza di famiglie come quella dei Gorgone, piccoli proprietari terrieri e persone di cultura molto note nella comunità.
L’ispirazione per il libro nasce da un lavoro di ascolto e memoria coltivato fin da giovane dall’autrice, che ha raccolto testimonianze familiari e ricordi orali, tracciando alberi genealogici e svolgendo le prime ricerche storiche. Ma è stato un evento doloroso – la perdita di memoria della madre – a spingerla a trasformare quel patrimonio orale in un’opera scritta, per restituire voce e forma alle memorie di tre generazioni.
La stesura del libro ha richiesto sei anni di lavoro. Le ricerche iniziate nel 2019 sono state rielaborate fino alla prima stesura del 2022, culminando con l’edizione definitiva pubblicata nel 2025. Il testo è ricco non solo di ricostruzioni storiche, ma anche di inserti intimi come diari, lettere e quaderni di scuola dei familiari, accompagnati da un centinaio di fotografie, molte delle quali analizzate con cura.
L’opera è pensata per un pubblico ampio: dagli appassionati di biografie e storia, agli amanti della fotografia d’epoca e della narrazione familiare. È un libro che, pur focalizzandosi su una famiglia specifica, riesce a far vibrare corde comuni, in cui si riconoscono molte esperienze italiane del Novecento.
Per Albana, si tratta della prima pubblicazione interamente sua, dopo aver curato nel 2017 l’opera postuma del padre Giuseppe Albana, Risveglio popolare (1944-1946). La rivoluzione repubblicana di San Piero Patti, anch’essa pubblicata da Effigi. In passato aveva scritto testi brevi nell’ambito dei progetti europei sulla Memoria, ma questo libro rappresenta una svolta, per ampiezza e autonomia.
Per il futuro, l’autrice dichiara di voler continuare ad approfondire il rapporto tra locale e globale, un tema che le sta particolarmente a cuore e che ha già trovato una felice espressione anche in questo testo. La storia dei Gorgone rappresenta infatti un ponte tra le radici di una comunità e le grandi trasformazioni del Novecento, tra la memoria privata e la Storia collettiva. Persino nella casa dove vissero i protagonisti, connotata dal giusto rimando architettonico dell’epoca di costruzione e delle successive rimodulazioni, vi restano le impronte digitali non solo dei proprietari, ma anche di eventi che, oltre al fluire semplice e quotidiano di questa famiglia, trascendendo le ristrette dimensioni individuali, hanno contribuito a modellare le strutture sociali/murarie dell’Italia contemporanea.
Il percorso di presentazione del volume è ancora in corso. Per chi si trovasse in Sicilia durante l’estate, l’appuntamento è per il 6 agosto alle ore 21.00 a San Piero Patti, proprio nei luoghi descritti nel libro e legati alla storia di famiglia, con introduzione delle istituzioni e dell’assessore Salvatore Pantano. Dialogano con l’autrice le dottoresse Anna Macula e Tindara Rasi; interviene Graziella Camuti nella lettura dei brani scelti. Una successiva presentazione si terrà il 2 ottobre presso la Biblioteca Chelliana di Grosseto, in Toscana.
PERCHÈ VE LO CONSIGLIO
È un volume di grande rigore e cura documentaria che, pur incentrato sulla vicenda biografica di una singola famiglia, si distingue per la capacità di intrecciare in modo profondo le traiettorie individuali con la grande Storia, le vicende locali con i processi globali, i luoghi della memoria con gli spazi del mondo, restituendo così al lettore un senso di familiarità e appartenenza attraverso l’eco di esperienze comuni.
“La luce arrivava portata dai lumi a petrolio e la vita si alternava fra queste stanze del paese e quelle della casa di Tesoriero, dove questa storia ha inizio.”
Ecco, proprio da lì, da quelle stanze illuminate a petrolio, ha inizio anche un po’ la nostra storia “glocale”.
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