Salvatore Russo la sera di ferragosto ad Ucria uccise a colpi di pistola Antonino Contiguglia e il nipote di quest’ultimo Fabrizio Contiguglia, quasi coetaneo del Russo. Durante quel grave litigio venne ferito, alla spalla, un altro nipote della vittima, Salvatore Contiguglia, ancora ricoverato al Papaprdo di Messina.
I fatti, la dinamica, i momenti precedenti al lo scontro sono ancora al vaglio dei magistrati, anche se i legali del giovane invocano la “legittima difesa” evidenziando che l’arma apparteneva agli aggressori, una calibro 7,65 da stabilire a chi dei tre Contiguglia, che si apprestavano a effettuare una spedizione punitiva nei confronti del Russo.
Il Gip del Tribunale di Patti pur accogliendo la richiesta di custodia cautelare in carcere, forse per un presunto, quanto labile, pericolo di fuga, così come voluto dalla Procura, ma non ha convalidato l’arresto del giovane (al contrario di quanto era stato scritto precedentemente) in attesa di nuovi riscontri anche se pare non abbia riconosciuto la sussistenza della legittima difesa, accogliendo la tesi sostenuta in conferenza stampa dal procuratore Angelo Cavallo.
Per cavallo i colpi sparati da Russo, pur nel momento della lite, sono stati sparati con determinazione.
Sui social intanto amici e familiari si danno la classica motta e tramite #iostoconsalvohanno avviato una campagna a sostegno della legittima difesa scrivono, rimarcando che avrebbe agito per difendere se stesso e i suoi familiari. Infatti parre che alla lite era presente anche la sua compagna e i due figli.
Non è escluso il ricorso dei legali di Russo al tribunale del riesame.
Sul fronte delle indagini si susseguono gli interrogatori e le perizie, oggi sui corpi delle due vittime si svolgerà l’esame autoptico, mentre resta top secret il nome del quarto indagato.