Erano stati abbandonati ieri in un cassonetto, vicino la chiesetta di Piana.
Dentro un sacco nero, erano in quattro.
I loro guaiti avevano suscitato la curiosità di una passante, che aveva telefonato all’ufficio turistico del comune.
Quindi il recupero dei cuccioli, due maschi e due femmine, una prima visita dal veterinario, ed i consigli per le prime emergenze.
Latte in polvere biberon e l’ufficio turtistico diveniva una nurse.
Poi la ricerca per affidarli, darli subito in adozione.
Internet, facebook, la stampa online, diventano allora mezzi di comunicazione efficace, mentre scattava la denuncia per “l’animale” che se ne era disfatto in maniera così barbara ( i vigili urbani stanno ancora indagando).
Poi la soluzione: il primo cucciolo lo prende un pizzaiolo. Ogni tre ore dovrà nutrirlo, riscaldarlo, accudirlo. Gli altri vanno a Patti, affidati alle amorevoli cure di una giovane donna che gestisce un’associazione animalista. Li curerà e li svezzerà, poi cercherà una famiglia che ami gli animali per vederli crescere.
Una storia, questa, a lieto fine… siamo a Natale.
Ma certamente rimane il disgusto per chi, sicuro dell’impunità – la legge ormai prevede arresto e multe salatissime per chi abbanona gli animali – aveva deciso di riservare loro una fine indecente, dolorosa, crudele.
Bastava solo lasciarli alle cure della loro madre ancora un mese, per renderli autonomi, avrebbero avuto almeno qualche chance….
Meriterebbe davvero di essere abbandonato lui, dentro un cassonetto, tantoi senza anima, non sarebbe neppuro riciclabile
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