Una lapide per Vincenzo – Commovente cerimonia ieri a Brolo

L’inno dell’Inter, il ricordo, in rima, del poeta brolese Vittorio Ballato, le lacrime della mamma, dei fratelli, degli amici, poi la lapide scoperta, in un luogo simbolo per lui, l’area del fitness, alla fine del lungomare, i fiori sullo scoglio, la sua ultima meta, e poi la gente, i titolari delle palestre, l’amministrazione comunale uniti in un abbraccio a chi ancora non si da pace per quel ragazzo, inghiottito dai marosi, appena un anno fa. Questi, in sintesi, gli elementi che ricordano il mesto pomeriggio di ieri a Brolo, nei momenti di commemorazione, ad un anno della morte, di Vincenzo Oddo.

E’ stato padre Donato Domenico Marino a benedire il piccolo ceppo che ricorderà Vincy Oddo, il giovane scomparso esattamente un anno fa, nelle acque antistanti lo scoglio di Brolo e ritrovato dopo giorni di ricerche, sulle spiagge orlandine.

Una grande mobilitazione che allora coinvolse tutti, mentre resta fisso il ricordo di sua madre – MariaAntonietta –  che rimase, per giorni interi a fissare, impietrita dal dolore, il mare dalla terrazza di un lido.

A rendere commovente il rito di ieri sera tanti elementi; l’inno della sua squadra del cuore, gli amici, i parenti, i fiori, Carmine e altri titolari delle palestre dove Vincenzo si allenava regolarmente, i rappresentanti dell’amministrazione comunale ed anche il suo ricordo, nelle rime, del poeta locale Vittorio Ballato che a lui dedica, proprio nell’Anniversario della morte. “TRAGEDIA A BROLU” e che appresso pubblichiamo e che farà parte del suo prossimo libro.

Scinniu â plaja pi puru dilettu:
viditi quant’é amaru lu distinu!
Ô Scogghiu ‘i Brolu truvau rizzettu:
‘u mari lu ristituiu, supinu.

Muriu! ‘U truvaru pressu a pocu nudu,
supra la riva di lu vastu mari,
foru li acqui grigi lu so scudu
e accussì, finìu di luttari.

‘U mari ora pigghia e ora duna,
tragedia comu a chista fa’ pinzari:
figghiu ‘nzuccaratu, quanta sfurtuna!

Troppu ‘u straziu ntô cori dî so’ cari!
Vicenzu, preja pi nui Nostru Signuri,
cu’ campa nun ti po’ diminticari!

TRAGEDIA A BROLO

Scese alla spiaggia per puro diletto:
vedete quanto é amaro il destino!
Allo Scoglio di Brolo trovò quiete:
il mare lo restituì, supino.

È morto! Lo trovarono quasi nudo
sulla riva del vasto mare,
furono le grigie acque il suo scudo
e così finì di lottare.

Il mare ora prende e ora dà,
tragedia come questa fa pensare:
figlio adorato, quanta sfortuna!

Troppo lo strazio nel cuore dei suoi cari!
Vincenzo, prega per noi nostro Signore,
chi vive non ti può dimenticare!

Vittorio Ballato.

 

 

Redazione Scomunicando.it

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