Cronaca

VISIONI PER DOMANI 5 – Carmelo Castrovinci: Ho vissuto questo paese da “sano” e da “sciancato”

Parlandoci… guardando avanti

Il concetto

Visioni, A Brolo patto generazionale e rigenerazione urbana è un altro contributo a quello che pensiamo possa essere un progetto non solo editoriale che si propone ad un passo dalla definizione del nuovo Piano Urbanistico Generale di alimentare il dibattito sul futuro di Brolo attraverso idee, proposte e confronti.
Un’iniziativa che parte dal basso, con l’obiettivo di stimolare un percorso partecipativo che il nuovo PUG  dovrà inevitabilmente prevedere.

Il giornalismo non è solo cronaca.

Il contributo di Carmelo Castrovinci, che quotidianamente dai social da il suo punto di vista ed i consiglio con il suo “PourParler” è prezioso.

Le idee

Ho vissuto questo paese da “sano” e da “sciancato”.

Sin da sempre ho sostenuto l’importanza strategica di Brolo come snodo socio-politico nel contesto del territorio nebroideo.

Una centralità dovuta non solo alla sua posizione geografica, ma anche alla presenza dello svincolo autostradale da un lato e della ferrovia dall’altro. A ciò si aggiunge la vitalità di una classe imprenditoriale e commerciale sempre attiva: si pensi al settore agrumicolo negli anni d’oro — quando bastava un ettaro per sentirsi ricchi — e poi al passaggio verso una forte imprenditoria edile, fino ad arrivare oggi a imprese leader che operano a livello regionale, nazionale e internazionale.

Aziende come Plastitalia, Pistì, Elettrosud, Ricciardello Costruzioni, Com.Edil, Comar, Autolinee Magistro (e molte altre, che pure apprezzo e conosco) sono la testimonianza della vitalità e della capacità del nostro tessuto produttivo.

Queste imprese generano occupazione, garantiscono stabilità alle famiglie, danno visibilità a Brolo e attraggono nel nostro paese imprenditori da fuori, clienti e fornitori che, soggiornando qui, entrano in contatto anche con la nostra realtà socio-culturale ed enogastronomica.

La visione per il futuro non può che essere quella di proseguire su questa strada: completare le aree commerciali e artigianali, stimolare la nascita di nuove attività, anche in funzione di supporto a quelle già esistenti. È il principio del “impara l’arte e mettila da parte”: chi imparava un mestiere in bottega, se trovava spazio, avviava la propria attività. Serve creare aree a vocazione turistica e potenziare le strutture sportive per un utilizzo anche invernale, favorendo così la destagionalizzazione del turismo.

È sotto gli occhi di tutti che il paese, negli ultimi decenni, è cambiato in meglio: completamento della metanizzazione, attivazione del depuratore, nuove infrastrutture culturali e miglioramento della viabilità interna.

Un mio rimpianto rimane l’assenza di un’elisuperficie.

Da ultimo, l’acquisizione del Castello di Brolo al patrimonio regionale e la sua gestione affidata al Comune: un passo importante per la valorizzazione di un centro storico che, seppur diverso da quelli del Centro-Nord, conserva una sua unicità. Era abitato da pescatori nei giorni di sole e da agricoltori in quelli di pioggia. Ricordo ancora i racconti degli anziani: quando il torrente Brolo si calmava dopo una piena, si scendeva a raccogliere legna e radici da bruciare per cucinare.

Per quanto riguarda il turismo, Brolo ha sempre attratto visitatori.

Oggi l’amministrazione ha avviato una programmazione a lungo termine — già adesso sappiamo cosa ci sarà ad agosto, per esempio. Sta agli imprenditori creare strutture per l’ospitalità, la ristorazione, l’intrattenimento e i servizi, facendo leva anche su impianti sportivi che da sempre sono un vanto: calcio, tennis, padel, pallavolo.

Tanti di questi temi li ho già affrontati nei miei post su Facebook con l’hashtag #PourParler.

Concludo con una riflessione di carattere sociale, ispirata a una frase che ho letto recentemente e che sento mia:

“Credo nel potere delle tradizioni e, ancor di più, credo nella partecipazione dei giovani. Forse non tutto è perduto.”

Negli ultimi anni, nella nostra comunità si sono insinuati fattori divisivi.

Non parlo della politica – a Brolo si sa, è divisiva solo per 30 giorni prima delle elezioni, poi torniamo tutti amici -. Mi riferisco invece a tradizioni snaturate, a luoghi di condivisione divenuti spazi di sola adesione, a porte che un tempo erano sempre aperte e che oggi si chiudono, a gesti compiuti più per convenzione che per convinzione.

Occorre restituire fiducia ai giovani, fin dalla scuola, coinvolgendoli in attività pratiche, culturali e manuali che stimolino fantasia e spirito di squadra.

Devono convincersi che è possibile raggiungere obiettivi, grandi e piccoli. Come disse qualcuno:

“Niente è più potente al mondo di un’idea il cui tempo è arrivato.”

Al PUG (Piano Urbanistico Generale) chiedo di creare le condizioni per uno sviluppo economico e sociale sostenibile.

In particolare, data la crescente crisi climatica, è fondamentale porre attenzione al verde pubblico e al suo potenziamento. È noto che un ambiente ricco di alberi è anche più fresco — e sappiamo bene quanto le nostre estati siano roventi.

Buon lavoro a tutti. Concretamente.

da leggere

Con Visioniscomunicando.it apre uno spazio dedicato non solo al racconto dei fatti, ma alla coltivazione di domande, alla proposta di nuove visioni, alla ricerca di percorsi condivisi. Uno spazio che vuole “far sentire un’altra campana”, dare voce ai cittadini, alle associazioni, agli imprenditori, agli studenti, a chiunque desideri contribuire a immaginare la Brolo di domani. Uno scrigno di idee, a disposizione di tutti, di una comunità tese a costruire insieme un progetto collettivo, dove cultura, ambiente, innovazione e partecipazione siano le fondamenta di una rinascita sostenibile.

Redazione Scomunicando.it

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