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VITA INDIPENDENTE – 80mila euro per il Distretto sociosanitario n.31

Sottile: servizi socio assistenziali più vicini alle esigenze dei soggetti più deboli

 

Il dirigente Generale Mario Candore, dell’Assessorato Regionale della famiglia, delle politiche sociali e del lavoro, ha emanato il Decreto di approvazione ed
ammissione a finanziamento dei “progetti sperimentali in materia di vita indipendente ed inclusione nella società delle persone con disabilità” presentati da 17 Distretti Socio sanitari per l’anno 2016, per un importo complessivo della quota a contributo del Ministero del lavoro e delle politiche sociali di 1 milione e 278 Mila euro, e con una quota di cofinanziamento di 320 mila euro, pari al 20% dell’intero costo dei singoli progetti, a carico alla regione Siciliana.
Per quanto riguarda il Distretto sociosanitario n.31, la quota di finanziamento ministeriale ammonta a 80 mila euro e quella del cofinanziamento regionale a 20 mila euro. Con questo decreto il Ministero interessato ha previsto il finanziamento di iniziative sperimentali, proposte da Regioni e Provincie autonome, per l’adozione di un modello di intervento uniforme su tutto il territorio nazionale per la promozione della vita indipendente e inclusione sociale delle persone con disabilità. La finalità è quella di sostenere la “Vita indipendente”, cioè il diritto di ogni persona affetta da disabilitá all’autodeterminazione, all’autonomia e
all’indipendenza individuale, compresa la libertà di compiere le proprie scelte, divenendo così “soggetto attivo” della nostra società.
Soddisfazione espressa dal sindaco di Sant’Agata di Militello, Carmelo Sottile, comune capofila del distretto: “l’inserimento del distretto sociosanitario 31 –
dichiara il primo cittadino – nel programma di finanziamento ministeriale dei progetti sperimentali in materia di vita indipendente per persone con disabilità è la dimostrazione concreta di una proficua concertazione e collaborazione tra le amministrazioni comunali che appartengono al DSS 31, protese ad organizzare servizi socio assistenziali più vicini alle esigenze dei soggetti più deboli, e, nello specifico, la possibilità da parte della persona con disabilità di autodeterminarsi indipendentemente dalla propria disabilità o dalla propria condizione fisica o psico-fisica, rappresenta un primo passo importante verso una auspicata globale inclusione di tutti i cittadini nella società”.

 

Redazione Scomunicando.it

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