Voce di Popolo – Solidarietà a Giuseppe Bevacqua e Alessandro Silipigni

Piena solidarietà della redazione di Scomunicando ai colleghi di Voce di Popolo, aggrediti mentre lavoravano. Raccogliamo l’appello di Maurizio Bucceri e invitiamo i colleghi a divulgare la notizia. L’aggressione, fuori dal rilievo giuridico che possa assumere, resta sempre un atto vile, ascrivibile a colui che se ne sia reso artefice. Questo è quello che vogliamo evidenziare. Senza entrare nel gioco delle strumentalizzazioni. Il punto che rimane fermo è quello sulla libertà di stampa, di pensiero e di parola, che deve essere sempre rispettato e salvaguardato. Tutto il resto lo lasciamo alla “politica” ed alle chiacchiere da bar, a chi, in maniera errata e strumentale, alimenta, anche sfruttando quanto accaduto sabato sera, il clima di tensione con elementi di dietrologia politica, culturali o sociali, attivando un clima di speculazione che oggi non servirebbe a nessuno men che meno alla Città, ed è triste vedere anche certe scritte sui muri che rendono fosco il futuro di Messina

Non si può non stigmatizzare quanto accaduto a Giuseppe Bevacqua e Alessandro Silipigni leggendola come intolleranza nei confronti della stampa- ovviamente una denuncia che si estende ad altri casi, non solo a Messina  e che ha portato  dopo l’aggressione fisica, come in questo caso, anche all’uso sistematico di querele e di richieste di risarcimenti milionari quale strumento di indebita pressione –  in un contesto che rende sempre meno sereno lo svolgimento del nostro lavoro.
Quindi – in attesa che anche le forze dell’ordine mettano in riga tutti gli elementi di questo caso – piena solidarietà da parte della redazione di Scomunicando ai colleghi di Voce di Popolo che davanti a Palazzo Zanca  stavano realizzando – a loro modo, piaccia o meno – un servizio sul futuro dei giovani.
Contro i conduttori di Voce di Popolo sono volati sputi e insulti. Un gesto indecoroso.

La libertà di stampa è uno dei pilastri della democrazia e come tale va tutelata e rispettata.

C’è per la tutela di chi non si senta garantito dal dire del giornalista, la possibilità della rettifica, della puntualizzazione, della chiamata al contraddittorio, e anche un Ordine dove protestare. Queste sono le regole della democrazia.

E’ ovvio che il caso, basti leggere i post sulla pagina facebook del giornale, ha sollevato un autentico focus di dibattito, dove sono ben leggibili gli schiarenti e dove ci sono entrati anche, nel loro ruolo istituzionale, anche i vigili urbani.

Di certo se ne parlerà ancora.

 

fonte notizia tempostretto.it

Redazione Scomunicando.it

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